Coronavirus Roma, supermercati aperti nei festivi: minacce di sciopero bianco

Coronavirus Roma, supermercati aperti nei festivi: minacce di sciopero bianco
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 24 Marzo 2020, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 09:45

Mentre la sindaca Raggi polemizza con la Regione (e col Pd laziale) chiedendo di tornare ai vecchi orari dei supermercati, sforbiciati dopo lunghe trattative con i sindacati, i rappresentanti di cassieri e addetti agli scaffali continuano a chiedere una riduzione ulteriore: stop pure alle aperture di domenica. Nei tavoli di confronto avviati dalla Regione, a cui hanno partecipato le corporazioni dei lavoratori e le sigle del settore, ecco spuntare l’ultima minaccia: un possibile «sciopero bianco», messo in atto dai dipendenti dei supermarket, con l’obiettivo di allungare ancora di più le file fuori dalle vetrine pur di centrare l’obiettivo: la chiusura domenicale.

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Il vicepresidente della Regione, Daniele Leodori, insieme all’assessore allo Sviluppo economico, Paolo Orneli, sta provando ad evitare proteste e recriminazioni, anzi ha invitato le ditte che gestiscono i supermercati a rafforzare il personale e a potenziare le consegne a domicilio, soprattutto per i clienti con più di 65 anni. Le acque per ora sembrano essersi calmate, ma il rischio di una protesta selvaggia (e sotterranea) c’è. I sindacati ieri si sono detti soddisfatti per quanto deciso dalla Regione, cioè di anticipare la chiusura alle 19, ma hanno insistito su un punto: la domenica non bisogna restare aperti, come peraltro alcuni marchi hanno già fatto. Il Campidoglio invece chiede il contrario.

E cioè di rivedere pure il taglio delle ore di apertura già adottato. «Ho chiesto alla Regione di rivedere gli orari, perché se sono più ampi, la concentrazione delle persone diminuisce», così ragiona la sindaca Virginia Raggi. Che ha anche fornito, via Facebook, qualche raccomandazione sulle provviste: «Non c’è carenza di generi alimentari e non bisogna fare la spesa per mesi. Ma non si può fare la spesa per un pacco di pasta e il giorno dopo per un pacco di caffè».

Insomma dice Raggi, per far sì che «le file ai supermercati non aumentino è bene andare a fare la spesa procurandosi un po’ di scorte per qualche giorno». Solo una raccomandazione, perché di fatto non c’è (ancora?) nessun importo minimo da raggiungere con lo scontrino. Ma è soprattutto la sortita della sindaca sugli orari ad innescare la disputa col Pd. Che replica: « Raggi metta da parte le polemiche sui supermercati e pensi alla sanificazione delle strade». Il segretario dem del Lazio, Bruno Astorre, ha chiesto al Comune di cominciare «dalle aree in prossimità dei supermercati e delle farmacie, finora si sono limitati ai cassonetti. E se Raggi non ce la fa da sola, chieda aiuto a vigili del fuoco e carabinieri». Controreplica del Comune grillino: le pulizie sono partite e si concentrano proprio intorno a supermarket e presìdi sanitari. Si vedrà.

La Regione ha sbloccato un pacchetto di aiuti «da 400 milioni», la prima tranche sarà deliberata stamattina.

Per le imprese in crisi sono previsti prestiti fino a 10mila euro per garantire la liquidità, un po’ attingendo ai fondi Ue, un po’ cambiando il bilancio regionale. Il leader di Unindusrtria, Filippo Tortoriello, intanto ha chiesto di «fare più tamponi possibili come misura alternativa alla sorveglianza domiciliare. Il diritto alla salute e di lavorare in assoluta sicurezza sono requisiti prioritari».

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