Coronavirus Roma, il pacco alimentare a centomila romani: ticket anche per i single

Coronavirus Roma, il pacco alimentare a centomila romani: ticket anche per i single
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 30 Marzo 2020, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 10:55

Il ticket anti-crisi per chi non può permettersi di fare la spesa in tempi di coronavirus, nel Lazio, arriverà fino a 100 euro a settimana per le famiglie numerose e varrà anche per i single, con un importo più basso. Sono queste le misure contenute nella delibera che la Regione varerà domani mattina: la Pisana ha messo sul piatto 20 milioni di euro, di cui 8 per Roma. La Capitale, dopo il piano di aiuti annunciato dal governo, incasserà altri 15 milioni dall'esecutivo nazionale (che in totale per il Lazio ne ha stanziati circa 40). Il decreto appena sfornato da Palazzo Chigi non fissa paletti su come spendere i fondi, delega tutto ai Comuni, che avranno la possibilità di modulare i sussidi e i pacchi spesa in base alle richieste. La Regione invece fisserà alcuni criteri: il buono spesa potrà arrivare fino a 100 euro a settimana per le famiglie numerose più disagiate (400 euro se il sussidio durerà un mese). Nella prima bozza di delibera si era parlato solo di 5 euro al giorno a testa come limite massimo, ma dopo l'iniezione di fondi da parte del governo, le cifre sono cambiate. Per i medicinali, il ticket invece arriva fino a 100 euro al mese.

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CASSA INTEGRAZIONE
Il buono spesa - o il pacco di generi alimentari e di altri beni di prima necessità - non potrà essere destinato a chi incassa già l'assegno del reddito di cittadinanza. È sempre la Regione a prevederlo: tra i requisiti per il ticket, c'è infatti quello di «non essere beneficiari di altre forme di sostegno al reddito e alla povertà erogati da enti pubblici (es. reddito di cittadinanza etc.). Solo in casi eccezionali è possibile procedere al contributo». Lo stesso discorso vale per chi è in cassa integrazione. Non è facile stimare la platea dei beneficiari, anche perché non dovrebbe essere tenuto in considerazione il parametro del reddito Isee (tra i criteri invece del sussidio di cittadinanza), dato che viene calcolato in base ai guadagni dell'anno precedente. Invece la misura, si legge ancora nella bozza di delibera della Regione, riguarderà principalmente chi si trova «in una situazione di bisogno a causa dell'applicazione delle norme relative al contenimento dell'epidemia».
Come fare per ottenere gli aiuti, quindi? Ai municipi - già da fine settimana probabilmente - si presenterà la richiesta, allegando una «autocertificazione che attesti lo stato» di bisogno, che sarà poi controllata dai servizi sociali, a meno che non si sia già seguiti dagli operatori. A Roma gli aiuti dovrebbero riguardare almeno 100mila persone, secondo i tecnici; nel Lazio sarebbero 263mila, stima Coldiretti. Per il vicegovernatore regionale Daniele Leodori, che ha lavorato al progetto con l'assessore al Welfare Alessandra Troncarelli, «è cruciale sostenere chi rischia di rimanere schiacciato dagli effetti del coronavirus. Combattiamo un'altra guerra contro la pandemia economica e nessuno si trinceri dietro alla burocrazia, sarebbe un crimine». Insomma, si deve andare di fretta.

IPOTESI TICKET DEI COMUNALI
In Campidoglio si è già attivata l'assessora alle Politiche sociali, Veronica Mammì. Che da sabato ha chiesto informazioni a tutti e 15 i municipi. «Tra le ipotesi su cui si sta lavorando per l'erogazione dei ticket, c'è quella di sfruttare la piattaforma e la ditta di buoni pasto dei dipendenti comunali: un meccanismo già rodato e operativo, attivabile in poco tempo», racconta Emiliano Monteverde, assessore al Sociale del I Municipio, nella giunta di Sabrina Alfonsi.
Gli strumenti a disposizione delle famiglie sono due: il ticket e il pacco di generi alimentari. Per le consegne, oltre ai volontari, sarà in campo anche la Polizia locale. Il comandante Antonio Di Maggio, dopo avere avuto diverse adesioni dagli agenti, sta mettendo in piedi una task force di 120 uomini che sarà dedicata a questo scopo. Come spiega l'assessore al Personale di Roma, Antonio De Santis, «il Corpo organizzerà un contingente che si occuperà di supportare a domicilio le persone in condizione di fragilità».

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