Coronavirus a Roma, da oggi aprono i varchi Ztl: ipotesi riduzione per i bus

Coronavirus a Roma, da oggi aprono i varchi Ztl: ipotesi riduzione per i bus
di Stefania Piras e Fabio Rossi
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Mercoledì 11 Marzo 2020, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 08:59

Varchi aperti per tutti, fino alla fine dell'emergenza coronavirus. La decisione di Virginia Raggi è arrivata ieri: da oggi, e almeno fino al 3 aprile, la zona a traffico limitato del centro storico e quella del Tridente saranno accessibili a tutti, anche a chi è senza permesso. Fatta eccezione per gli orari notturni di chiusura previsti il venerdì e il sabato dalle 23 alle 3. La scelta del Comune è arrivata per agevolare gli spostamenti di chi ha bisogno di muoversi in città per lavoro o per altre situazioni di necessità, quali l'acquisto di beni essenziali, in un contesto di limitazione degli spostamenti per fronteggiare la diffusione del Covid19. Di fronte a questa situazione il Campidoglio chiede di avere più agenti in servizio per le strade, con Virginia Raggi che ribadisce l'invito ai romani a «restare a casa» e «rispettare le norme previste dal Governo».

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LE CAUSE
Il provvedimento, legato soltanto ad agevolare i casi di comprovata necessità, avrà pochi effetti per chi, come i pubblici esercizi, da tempo avevano lanciato una battaglia per limitare gli orari di chiusura delle Ztl. La discussione si era arenata negli ultimi mesi, ma oggi gli operatori hanno ben altri problemi: «Abbiamo scritto al premier Conte, alla Raggi e Zingaretti per chiedere lo stato di calamità per i pubblici esercizi - sottolinea Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti - Serve un aiuto concreto alle imprese che preveda cassa integrazione in deroga, sospensione dei mutui, delle utenze, dei finanziamenti e leasing per un anno».
 

 


I MEZZI PUBBLICI
All'Atac, intanto, comincia a farsi largo un'idea: se il flusso dei passeggeri è così basso bisognerà cominciare a a pensare di razionare il servizio. C'è anche questa ipotesi, riduzione del servizio di trasporto pubblico, soprattutto per le corse dei bus che da almeno tre giorni stanno girando per la città semivuoti. Con i sindacati che chiedono di tagliare le corse, se non addirittura di sospendere il servizio per 15 giorno. Per la metropolitana, invece, la riduzione non è praticabile perché è un mezzo troppo importante. Ma l'uso dell'autobus si è dimezzato, stando agli ultimissimi report dell'azienda di via Prenestina. E dunque il ragionamento è semplice: se la movida è ormai un ricordo, visto che per legge è proibito ritrovarsi nei soliti luoghi di aggregazione, anche se all'aperto, che senso ha tenere soprattutto il servizio notturno? In queste 48 ore Atac ha registrato un crollo vertiginoso dei passeggeri.

I TITOLI
Secondo fonti informali le biglietterie hanno staccato un terzo dei titoli di viaggio che vendono normalmente: rispetto a un anno fa ci sono decine di migliaia di euro in meno di incassi da biglietti nei primi dieci giorni di marzo. A Piramide, stazione rappresentativa della metro B, nello stesso periodo incassava 116 mila euro, quest'anno si è fermata a 85 mila euro. Eur Fermi, lo scorso anno a febbraio aveva incassato 330 mila euro, quest'anno 266 mila euro. Un dato ancora informale che sconta lo stop serale fino a Laurentina ma soffre soprattutto per l'epidemia in corso. I report ufficiali arriveranno a fine mese ma che i mezzi siano meno affollati è ormai riscontrabile a occhio. Anche i tornelli parlano: si registra la metà dei passaggi ordinar, che vuol dire poche migliaia di transiti giornalieri, poco sopra i cinquemila. Questo vuol dire due temi cruciali: mancato allineamento con gli obiettivi fissati dal concordato fallimentare e poi ricorso agli ammortizzatori sociali per i controllori che verificano la regolarità dei titoli di viaggio e ma anche chi vende i biglietti allo sportello. Uno scenario, in tutti i casi, molto negativo.

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