Coronavirus, nel Lazio il piano B per le scuole: vacanze di Pasqua anticipate

Coronavirus, nel Lazio pronto il piano B per le scuole: vacanze di Pasqua anticipate
di Fabio Rossi
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Mercoledì 4 Marzo 2020, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 18:49

Il tema è al centro delle discussioni già da diversi giorni, anche se viene preso (comprensibilmente) con tutte le cautele. Anche perché la chiusura delle scuole è uno dei primi provvedimenti consigliati dall'Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie di Stoccolma) e previsti dall'Ihr (i regolamenti sanitari internazionali) per contenere le epidemie. Ma una decisione del genere, nel Lazio, sarà presa soltanto in accordo con il Governo: sia per evitare interventi scoordinati e a macchia di leopardo, sia perché lo stop generalizzato delle lezioni, in una realtà vasta e complessa come Roma, provocherebbe la parziale paralisi di gran parte delle attività cittadine.

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LE IPOTESI
Del tema si è discusso nell'ultima riunione della giunta regionale, dove sono stati messi a punto gli interventi necessari per contenere i contagi ed evitare possibili emergenze a Roma e nel Lazio. In attesa degli orientamenti nazionali sulla questione scuola, si ragiona sulle possibili date di un'eventuale serrata generale: l'ipotesi circolata nelle ultime ore è quella di un anticipo di qualche giorno delle vacanze pasquali, quest'anno fissate nel calendario scolastico regionale dal 9 al 14 aprile. A meno che il numero dei contagi, nelle prossime settimane, suggerisca di mettere in campo questa misura già in questo mese. Sarà comunque il Governo a stabilire anche la durata di un'eventuale chiusura, che si aggirerebbe comunque tra i sette e i quindici giorni.

LE MISURE
Tutto ciò mentre in diversi istituti si iniziano a prendere singole misure cautelative: dalla sospensione dei colloqui tra professori e genitori al Manara, ai cancelli chiusi in alcune scuole dell'hinterland della Capitale. Senza contare la sospensione, preludio all'annullamento definitivo per quest'anno, di viaggi d'istruzione altre gite in tutte le scuole. E anche all'università si prendono provvedimenti all'insegna della prudenza: alla Sapienza è arrivata la richiesta ai laureandi «di voler limitare la partecipazione di parenti e amici alle proclamazioni delle lauree triennali e alle sedute di discussione delle lauree magistrali a un numero di massimo 2-3 persone» per ogni studente.

COMPORTAMENTI
La Regione ha intanto diffuso un nuovo opuscolo con le norme per la prevenzione della diffusione del virus, dopo il decalogo approntato dieci giorni fa. Sette i punti fondamentali individuati: da «mantieni una distanza di sicurezza di almeno un metro a «lavati spesso le mani» e «copri bocca e naso se tossici» fino a «evita il contatto ravvicinato con persone con sintomi respiratori». Poi, «riduci la partecipazione a eventi pubblici», «evita di prendere l'ascensore con altre persone» e ovunque «poni la massima attenzione alla pulizia e all'igiene personale». Infine, una raccomandazione fondamentale per gestire adeguatamente la situazione: «chiama i numeri utili se hai febbre, tosse e dolori muscolari» e non andare inutilmente al pronto soccorso».

I NUMERI
In particolare, la Regione chiede ai cittadini del Lazio di rivolgersi al medico di base, o al numero 1500, «se hai febbre, tosse, dolori muscolari e sei stato in una zona interessata dal focolaio, o sei entrato in contatto con persone provenienti da quelle zone». Insomma, gestire i sintomi con un primo screening telefonico, senza affollare il pronto soccorso degli ospedali e gli ambulatori dei medici di base, evitando così di appesantire un servizio sanitario già particolarmente sotto pressione.
 

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