Coronavirus Roma, zero controlli in 7 km: «Se mi fermano dico che vado in farmacia»

Coronavirus Roma, zero controlli in 7 km: «Se mi fermano dico che vado in farmacia»
di Lorenzo De Cicco
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Venerdì 13 Marzo 2020, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 18:45

Dalla Balduina, Roma Nord, fino al cuore del centro storico, nel Tridente, passando nei dintorni del Vaticano e deviando dalla traiettoria impostata da Google Maps per addentrarsi tra i platani di Villa Borghese, dove in tanti scorrazzano con le airpods nelle orecchie (e la mascherina sul viso). Jogging in tempi di coronavirus. In tutto, dicono le mappe del web, 7 chilometri. Lungo questo percorso, però, non arrivano stop dagli agenti di stanza che si vedono di tanto in tanto. Fermano più che altro le automobili. Si può passeggiare, quindi? Tra i pochi che svicolano sui marciapiedi, magari con Fido al guinzaglio, o che sudano in tutina facendo dribbling tra le buche perché le palestre sono off limits, ci si ferma, sempre a un metro l'uno dall'altro, e si pone l'interrogativo più frequente nelle conversazioni da quarantena: «Ma l'autocertificazione ce l'hai? Per uscire di casa a piedi, senza macchina o motorino, serve sempre portarla dietro?». In realtà no, come si capirà poi (in caso, la fornisce chi controlla). Ma va detto che gli annunci, nelle ultime 48 ore, non sono stati proprio unidirezionali. Anzi.

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Per dire: mercoledì la Protezione civile informava che «anche se si va a piedi» tocca sempre motivare la «necessità» dello spostamento. Ieri invece dal Viminale hanno chiarito che passeggiare o fare una corsa si può. Insomma, evitare di camminare o di fare jogging, per quanto fondamentale e utilissimo per arginare l'avanzata del Covid-19, è un invito, al momento. Non un obbligo.
«Ieri ho camminato per 15 chilometri e nessuno mi ha fermato», raccontava per esempio all'ora di pranzo, seduta su una panchina di piazza Cavour, Lauretta Z., psicologa costretta ora alle sedute di terapia via Skype. «Mia figlia mi dice di non uscire di casa, si raccomanda tanto. Ma a volte non riesco...». E l'autocertificazione, ce l'ha? «Eccola! C'è scritto che devo andare in farmacia e in effetti ci sono andata, ho comprato le mascherine nuove, quelle che proteggono meglio».

PARTITE DI PALLONE
L'invito a restare a casa ed evitare il passeggio - che appunto è solo un invito, per ora - non viene seguito. Non tanto nelle strade, svuotate di folle dappertutto, quanto nelle ville storiche e nei giardini pubblici, dove invece si riversano i ragazzi magari per una partita di pallone, come a Villa Pamphili, o seduti in cerchio, uno accanto all'altro, modalità pic nic, a Villa Torlonia. Mentre tutt'intorno altri si allenano, non sempre a distanza di sicurezza.
I più giovani hanno nello smartphone, a portata di clic, il sito web del Ministero dell'Interno. «È consentito fare attività motoria all'aperto?», è una delle domande che si leggono sul portale del Viminale. Risposta: «Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti». Altra domanda: «Posso uscire con il cane?». La risposta è «sì, per la gestione quotidiana delle sue esigenze fisiologiche e per i controlli veterinari». Anche il ministro Francesco Boccia ieri sera ha spiegato quanto sia importante evitare gli spostamenti che non servono davvero: «Faccio un appello, in questi 15 giorni diamo una spinta forte al contenimento del contagio. Più stiamo in casa e meglio è. Non si poteva fare una norma che vietasse di uscire per un giro del palazzo, per la spesa, per portare fuori il cane, ma la passeggiata al parco si può evitare». Prima di tutto perché è decisivo non diffondere il contagio e poi perché in caso di infortunio si rischia di ingolfare ulteriormente i pronto soccorso che in questi giorni sono in grande difficoltà.
 

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