Coronavirus, a Roma guanti e mascherine sui bus. Ma negli uffici non si rispettano le distanze

Coronavirus, a Roma guanti e mascherine sui bus. Ma negli uffici non si rispettano le distanze
di Lorenzo De Cicco e Camilla Mozzetti
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Giovedì 5 Marzo 2020, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 16:21

Gli autisti dei bus periferici si preparano a indossare guanti e mascherine in cabina di guida. I vigilantes delle metro intanto «distanziano» i passeggeri sulle banchine (o almeno ci provano...) per cercare di far rispettare le indicazioni sfornate dal governo, sempre tenendo conto del buonsenso. E l'Atac, dopo la sospensione delle lezioni decisa dal Ministero dell'Istruzione, cancella le linee bus scolastiche. Ecco come cambia la vita dei passeggeri della Capitale in tempi di coronavirus. Da una parte si svuotano i bus: girare in città non sembra essere mai stato così semplice perché la fila resta lontana - tranne forse nell'orario di punta - e sulle vetture il posto a sedere è quasi sempre assicurato. Diverso, invece, è lo scenario negli uffici pubblici, anagrafi in primis. Gli obblighi dettati dalle cartelle esattoriali, dai certificati, dai cambi di residenza, dalle pratiche per i matrimoni devono andare avanti e quindi gli uffici continuano a registrare un'alta affluenza senza che, però, i dipendenti e gli impiegati abbiano ricevuto qualche supporto logistico per la prevenzione: detergenti o protezioni per capirci.

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I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
Cosa diversa invece per gli autisti: «Abbiamo già ordinato le scorte, dovrebbero arrivare tra oggi e domani: da lunedì per i conducenti saranno disponibili guanti e mascherine», spiegano i vertici della Roma Tpl, la società che gestisce in subappalto il 25% delle linee bus di Roma, tutte in periferia. «Non ci sarà un obbligo di indossare le protezioni - continuano dall'azienda - ma gli autisti che si troveranno in particolari situazioni, giudicate delicate, le avranno a portata di mano». È una risposta anche ad alcuni sindacati che ieri polemizzavano, sostenendo che non fossero state attivate le sanificazioni previste.
Anche sulle banchine del metrò, sono cambiate le regole per gli addetti della sicurezza. La Italpol, la società della vigilanza, dalla serata di martedì ha ricevuto le indicazioni del governo e della Regione Lazio. Tra queste, c'è il consiglio di ««mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro». «I nostri agenti sono già tutti informati e al lavoro - spiega Giulio Gravina, amministratore delegato di Italpol - Già dalla mattina hanno iniziato ad applicare le nuove regole nazionali e regionali, come la distanza tra persone, ovviamente cercando di adattarsi alle varie situazioni». Più facile far applicare l'indicazione sulle banchine lontano dall'ora di punta, impossibile nei momenti più caotici della giornata, sui treni pieni.
L'Atac intanto prepara un ridimensionamento delle corse: con lo stop alle lezioni, che andrà avanti fino a metà marzo, saranno soppresse le linee scolastiche. La misura riguarderà una cinquantina di tratte, di norma deviate per far salire a bordo gli studenti. E gli uffici aperti al pubblico? Continuano a lavorare.

LE ANAGRAFI
Il disinfettante lo tiene vicino al telefono e per ogni pratica che conclude, spreme sul palmo della mano una piccola quantità di prodotto e strofina forte. «Alla fine mi cadranno queste mani», spiega una delle dipendenti dell'anagrafe centrale di via Petroselli. «Non ci hanno dato nulla e quel poco che abbiano, ce lo siamo portato noi da casa», continua. «La gente continua a venire - prosegue l'impiegata - appena qualcuno tossisce si guardano tutti ma ci sono cose che non si possono rimandare, altrimenti davvero la vita si ferma». Tra queste, i certificati per i cambi di residenza quelli per i matrimoni, i documenti di identità fino al ritiro delle cartelle esattoriali. E dunque gli uffici delle anagrafi di Roma continuano ad avere flussi importanti, i servizi sono garantiti, anche se non si riescono a rispettare le indicazioni sanitarie più diffuse. Non rispettati ad esempio i limiti di distanza. All'anagrafe di Villa Lazzaroni il vetro separatorio manca all'accettazione e tra gli uffici, alla sede del Quarticciolo, nell'edificio riservato ai servizi demografici, non ci sono indicazioni sul coronavirus, alla Storta (XV Municipio) fra domani e dopodomani dovrebbero montare i vetri che separano le postazioni dei dipendenti dal pubblico, mentre al II Municipio nella sede del Villaggio Olimpico gli impiegati stanno organizzando una colletta per comprare guanti, disinfettanti e mascherine.
(Hanno collaborato Pier Paolo Filippi e Giampiero Valenza)

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