Coronavirus, Roma, le telefonate al Taxi Amico: «Riportate a casa il mio cane vi prego»

E c'è chi chiede di spostare vestiti e mobili
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Lunedì 30 Marzo 2020, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 14:14
Coronavirus «Il servizio è nato per tasportare spesa e farmaci e alla fine ha veicolato in superficie l'estrema solitudine che c'è anche nella nostra Roma che sta soffrendo tanto senza bar e ristoranti aperti, senza angoli delle piazze dove fermarsi a parlare», Maura Tirillò riceve e processa le telefonate che arrivano al Taxi Amico, un servizio che trasporta spesa e farmaci a chi non può spostarsi. Che richieste arrivano? La spesa e i farmaci, certo. Ma non solo. 

Maura si è accorta che c'è soprattutto bisogno di parlare e che c'è paura di non tornare alla normalità. C'è chi chiede di riportargli a casa il cane adorato da cui si era dovuta separare perché stava male, c'è chi chiede di spostare scatoloni di vestiti perché si è dovuto separare dai figli o dai compagni e chi chiede di recuperare il lettino da campeggio che marciva in cantina per far posto a casa al nipotino che non può vivere coi genitori in quarantena, positivi al coronavirus. E c'è voglia di condividere il lockdown, alla romana. «Dica al tassista che pranziamo assieme». «Ma no signora, grazie, non si può, bisogna stare a distanza». E allora il tassista si ritrova come omaggio un panino e la preghiera di salire a prendere il caffé. E poi risale in auto dove magari ha montato un telo in pwc per separare la zona del conducente dal passeggero e ci ha pure costruito un sportello dove scambiarsi il denaro delle corse, quelle poche a pagamento che ancora ci sono. 

C'è una signora che è tornata a casa dopo un intervento e aveva i vestiti a casa della figlia perché prima viveva là.
Il tassista si carica gli scatoloni di vestiti, perché la figlia non uò muoversi e li riconsegna.  Il tassista?
«È quasi contento, senza traffico gente come i tassisti sclera, gli manca la Roma dei capannelli alle edicole, dei bar». 

Ecco l'esperienza di Berlino 37: «Mi chiamo Alessandro Bellantoni tassista del comune di Roma... x circa tre settimane in questo momento d'emergenza ho svolto il servizio gratuito per l'ospedale Spallanzani... ho tolto tempo alla mia famiglia per rendermi utile ... insieme ad altri amici e colleghi ho condiviso questa esperienza bellissima ..ho portato medici e collaboratori gratuitamente ho trasportato medicinali mascherine e quant'altro da un centro ad un altro ...». Si corre da una parte all'altra della città, senza sosta. Anche per portare dei fiori come è successo lo scorso 25 marzo quando un tassista è andato all’Ospedale Policlinico Gemelli di Roma «per omaggiare e ringraziare medici, infermieri e operatori sanitari che combattono in prima linea l’emergenza».

«Vi è mai capitato di passeggiare per le vie di Roma e trovarle vuote, deserte? In questi giorni di quarantena lo scenario che ci si presenta è desolante. Strade deserte, negozi chiusi! Presto torneremo nel nostro solito caos , speriamo !!!», messaggi così se ne leggono tutti i giorni. Semplice voglia di normalità. 
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