Coronavirus Roma, allarme case di cura, anche Marino blindata: ipotesi omicidio colposo

Coronavirus Roma, allarme case di cura, anche Marino blindata: ipotesi omicidio colposo
di Valentina Errante Alessia Marani
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Sabato 18 Aprile 2020, 09:53

Case di riposo, Rsa, centri riabilitativi e comunità religiose. I focolai di coronavirus ancora ardono all'interno di queste comunità a Roma e alle porte della città. E le indagini dei carabinieri del Nas si allargano: almeno una decina le strutture già finite nel mirino degli investigatori del Nucleo antisofisticazioni che sembrano destinate a dare origine ad altrettanti fascicoli di inchiesta, in un continuo audit e scambio di informazioni con le autorità sanitarie. Da ieri si sono accesi i fari su altri due casi. La Regione Lazio, infatti, ha dovuto mobilitare la prefettura per attivare cordoni sanitari intorno alle residenze per anziani Bellosguardo di Civitavecchia e Villa Nina, di Frattocchie (Marino), passate al setaccio dagli ispettori della Asl 6 che hanno trasmesso le relazioni ai carabinieri e alla Procura. Mentre resta in piedi il cordone già attivato intorno alla clinica San Raffaele di Rocca di Papa (circa 140 positivi) dove, addirittura, il direttore sanitario è risultato sprovvisto di titolo. Vicenda sulla quale indaga la Procura di Velletri che procederà per omicidio colposo. Non basta, si teme l'evoluzione di un nuovo cluster alla San Raffaele di Montecompatri. Qui il sindaco ha dato notizia della morte di un anziano per Covid-19. Sotto stretta osservazione c'è poi Villa delle Querce a Nemi, sempre ai Castelli. E gli occhi del Servizio di sanità e igiene pubblica della Asl Roma 2 sono ancora su Villa Fulvia in via Appia Nuova, con una cinquantina di positivi, tra pazienti e operatori, e una morte sospetta. Su Villa Fulvia i militari del Nas indagano su mandato della Procura della Repubblica di Roma.
LE ACCUSE
Qui - ma è ciò che gli investigatori dovranno appurare anche per Civitavecchia e Marino, così come per molti altri casi - al momento la contestazione riguarda solo il mancato rispetto delle disposizioni emanate dalla Regione in tema di contenimento del Covid-19, con ambienti promiscui per i degenti e, soprattutto, per gli operatori sanitari impiegati in reparti diversi. Secondo le accuse, sull'Appia, non sarebbe stato applicato fin da subito anche il divieto di ingresso da parte degli esterni. Accertamenti sono in corso, infine, sulla corretta adozione dei necessari dispositivi di protezione individuale. Ma sembra chiaro che l'indagine del procuratore aggiunto Nunzia D'Elia punti ad andare a fondo e che l'ipotesi della violazione sia solo il primo step. Il fascicolo contiene anche gli accertamenti sulla casa di riposo Giovanni XXIII sull'Ardeatina dove un anziano è morto per coronavirus, dopo che la direzione aveva avvertito i familiari del trasferimento, mai avvenuto, in un ospedale. L'ipotesi di reato su cui lavorano gli inquirenti è la violazione dell'articolo 193 del testo unico delle leggi sanitarie, per cui il centro abilitato come casa di riposo avrebbe ospitato degenti che necessitavano invece di assistenza sanitaria, fattispecie vietata.
I REPORT
Dei quindici nuovi casi di positività al Covid-19 riscontrati ieri dalla Asl Roma 4, ben tredici riguardano la Bellosguardo di Civitavecchia. A marzo, sempre nella cittadina portuale, aveva fatto paura un altro focolaio all'interno della Rsa Madonna del Rosario, dove si erano registrati anche dei decessi e dove giovedì si è svolto un audit. Sulle Rsa è stata istituita una commissione tecnica regionale per un audit sul rispetto delle procedure e delle disposizioni impartite. «A oggi sono 365 le strutture per anziani ispezionate dalle Asl in tutto il Lazio - spiega l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, a capo dell'unità di crisi anti-Covid - con i carabinieri del Nas e con l'autorità giudiziaria in genere, c'è un lavoro di forte collaborazione nell'ambito delle autonome competenze. Esiste un forte scambio di report e, di sicuro, le situazioni in cui sono state riscontrate le criticità maggiori saranno oggetto di approfondimenti».
 
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