Coronavirus, giornalista Rai positivo dopo una trasferta. Mail aziendale a tutti i dipendenti: «Nessun altro caso»

Coronavirus, giornalista Rai positivo dopo trasferta in zona gialla: ricoverato allo Spallanzani
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Martedì 3 Marzo 2020, 11:36 - Ultimo aggiornamento: 19:32

Un giornalista Rai positivo al Coronavirus è stato ricoverato allo Spallanzani di Roma. Lo ha reso noto l'azienda che sottolinea che «il dipendente è stato in trasferta in zona gialla e non ha avuto accesso ai presidi aziendali negli ultimi dieci giorni. Il dipendente è risultato positivo al primo tampone e si trova attualmente ricoverato all'ospedale Spallanzani in buone condizioni». Viale Mazzini fa anche sapere - con una mail ai dipendenti - che si tratta dell'unico caso e che bisogna «continuare a garantire il servizio pubblico»

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«L'Azienda - sottolinea la nota - è da giorni impegnata in un costante presidio di tutela dei propri dipendenti dall'epidemia. Le misure sono state ulteriormente rafforzate in queste ore e la Rai ha emanato nuove disposizioni per innalzare ulteriormente il livello di attenzione per chi si trova o si è trovato nei pressi delle aree rosse e gialle».

L'assessorato alla Salute della Regione Lazio precisa che il dipendente Rai ha un link epidemiologico con zone del Veneto dove si era recato per lavoro. Non è un nuovo caso ma era già inserito nel bollettino di ieri dell'istituto Spallanzani.
 

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Preoccupazione stampa romana. «La positività al tampone del coronavirus di un collega Rai ripropone il tema della protezione della salute di giornalisti e giornaliste impegnate in una attività fondamentale che è quella di informare il paese alle prese con una emergenza sanitaria». Lo afferma, in una nota, la Segreteria dell'Associazione Stampa Romana. «Salutiamo con favore il fatto che il collega Rai non sia mai rientrato in redazione ed abbia seguito un percorso sanitario protetto che lo ha portato allo Spallanzani. Tuttavia il collega ha lavorato non in zona rossa ma nelle aree vicine. Dunque le aziende devono impegnarsi su richiesta dei Cdr e del sindacato territoriale a mettere in campo tutte le azioni più idonee a ridurre al minimo le possibilità di contagio, prevedendo procedure certe per chi è inviato e deve rientrare al lavoro in redazione e azioni di radicale sanificazione dei luoghi di lavoro in cui operano le redazioni», conclude Stampa Romana.

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