Coronavirus, il medico del Dea: «L'ecografia polmonare può aiutare a identificare i falsi negativi»

Coronavirus, il medico del Dea: «L'ecografia polmonare può aiutare a identificare i falsi negativi»
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Sabato 4 Aprile 2020, 20:49

«Tamponi non sempre affidabili nella diagnosi del coronavirus», l'allarme è stato lanciato dalla Cina e confermato da alcuni medici in prima linea. In una situazione di pandemia, suggeriscono in tanti, lo screening ecografico ai polmoni può rivelarsi un efficace di strumento di diagnosi, veloce ed attendibile per individuare il falsi negativi. 

«L’ecografia polmonare, esame rapido, non invasivo, poco costoso, ripetibile più volte ed eseguibile anche a letto del paziente (in caso anche a domicilio) permette di riconoscere le alterazioni polmonari tipiche dell’infezione anche nei pazienti con sintomi iniziali e che potrebbero risultare negativi al tampone», spiega Giovanni Battista Fonsi, dirigente medico al Dea del Policlinico Umberto I di Roma. 

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«La tac al torace è il Gold Standard, lo strumento più affidabile, per fare la diagnosi di polmonite interstiziale», spiega il medico. «Non potendo fare la tac agli asintomatici o a chi manifesta pochi sintomi, sia per la quantità di radiazioni e per i costi, in un contesto di pandemia l’esame ecografico del polmone è comparabile con la tac per uno screening, cioè per individuare eventuali portatori sani».

Il medico del Dea ha suggerito alla Protezione civile di Roma che ha richiesto medici volontari per un triage alle stazioni Termini e Tiburtina di poter inserire nello screening anche l’ecografia polmonare e si è offerto volontario per la formazione del personale che dovrebbe effettuare l'esame.

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«Il virus - spiega Fonsi - colpisce la periferia dei polmoni (la corteccia polmonare) e provoca un ispessimento pleurico e dei micro-consolidamenti polmonari al di sotto della pleura stessa che vengono facilmente rilevati dalla ecografia». Il problema dell'inattendibilità dei tamponi è stato sollevato da più parti. Studiosi e clinici in tutto il mondo stanno cercando di comprendere la dimensione del fenomeno. Uno studio cinese pubblicato du "Radiology" ha dimostrato che il tampone rivelasse un falso negativo in circa il 33% dei casi. Il professor Paolo Zamboni, dell'università di Ferrara, esperto in ecografia, sostiene che «l'atteggiamento fideistico nei confronti del tampone faringeo può portare ad errori diagnostici e a un incremento del contagio. Nella provincia di Wuhan su oltre 70mila casi di Covid-19 solo 44mila sono risultati positivi al tampone. La sensibilità del tampone è del 66 per cento, mentre la tac toracica ha una sensibilità del 97 per cento circa». Anche il professor Zamboni raccomanda uno screening ecografico per una diagnosi precoce della malattia.