Roma, mascherine sbagliate per i vigili. E il Comune non trova disinfettanti

Un agente della Polizia locale di Roma con la mascherina a piazza Venezia, in una foto d archivio
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 1 Marzo 2020, 11:33
Le mascherine dei vigili di Roma? Non sono quelle giuste per l’allerta coronavirus, insomma il modello indicato dal Viminale, categoria «FFP3». Tanto che ora nel Corpo dei caschi bianchi stanno studiando le contromosse. Si pensa a un nuovo appalto, da sfornare il prima possibile per fare incetta delle protezioni adatte. Altro tarlo: in Comune non riescono a procurarsi l’amuchina o altri prodotti igienizzanti per le mani, quelli che dovrebbero essere sistemati in tutti gli uffici pubblici per rispettare le direttive d’emergenza del governo. Il piano di prevenzione, a Roma, arranca. Anche se al momento si tratta di precauzioni piuttosto banali, nessuna strumentazione particolarmente sofisticata. Qualche kit di disinfettante e mascherine per la Municipale. Tutto qui. Eppure le forniture viaggiano al ralenti.

La centrale degli acquisti, va detto, si è già attivata. I tecnici hanno provato a comprare i primi prodotti, ma non tutti i tentativi sono andati in porto. Anzi, il contrario: venerdì sera, prima che gli uffici chiudessero per il weekend, erano stati ordinati soltanto i detersivi e le altre sostanze per le pulizie dei locali. Prodotti che peraltro non sono ancora disponibili: arriveranno fra diversi giorni. I funzionari comunali non sono invece riusciti ad ordinare le scorte di simil-amuchina. Il motivo? Non si trovano sul mercato. O almeno, non nella quantità e all’importo giudicato consono da chi si occupa degli appalti. I tecnici del Campidoglio fino a venerdì pomeriggio hanno scandagliato le varie offerte, ma l’ordine alla fine non è potuto partire. A causa della mancanza di prodotti, appunto. Non a caso fino all’altro ieri, nell’ultimo giorno aperto al pubblico prima della pausa del fine settimana, tanti sportelli dell’Anagrafe si presentavano con i bagni col sapone normale e nulla più. Anzi, a volte non c’era nemmeno quello.

All’Atac intanto è partita l’«igienizzazione» dei bus, decisa sempre sull’onda dell’emergenza virus. La partecipata ha disposto pure la distribuzione dei disinfettanti agli autisti, sempre sul genere amuchina, ma molti conducenti sono rimasti sguarniti. «Qui alla rimessa di Portonaccio - racconta un operatore - non è arrivato nulla. Ci portiamo noi il disinfettante da casa, chi riesce a trovarlo: lo passiamo sul sedile e sul volante prima di metterci alla guida. Non tutti ovviamente lo hanno con sé, toccherebbe all’azienda assicurarsi di avere scorte adeguate...».
 
Altra briga, le mascherine dei vigili urbani: la Municipale già aveva alcune scorte nei depositi, solo che, si scopre ora, non sono quelle adatte per l’allarme virus. Il Ministero dell’Interno, con una circolare del 24 febbraio diramata dalla Direzione centrale sanità, ha indicato un modello preciso: le «maschere facciali FFP3», quelle che garantiscono il più alto livello di protezione contro le particelle molto fini e particolarmente dannose. In Comune ancora non le hanno. Anche in questo caso, toccherà ordinarle. Sperando che, date le lungaggini della burocrazia capitolina, arrivino in tempo e non a emergenza superata.
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