Coronavirus a Fiumicino, la confessione sulla chat della classe: «Scusate, io e mia figlia abbiamo il virus»

Coronavirus a Fiumicino, la confessione sulla chat della classe: «Scusate, io e mia figlia abbiamo il virus»
di Mirko Polisano
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Domenica 1 Marzo 2020, 08:06

«Io e mia figlia siamo risultate positive al Coronavirus». Con queste parole, affidate a una chat di whatsapp, G.E., la 38enne di Fiumicino risultata positiva al Covid-19 insieme alla figlia di dieci anni e al marito, ha comunicato la sua malattia alle mamme dei bambini che frequentano la scuola di via Rodano all'Isola Sacra. La donna parla dall'ospedale Spallanzani di Roma, dove è tutt'ora ricoverata in isolamento. «Mi hanno fatto altri tamponi e i risultati hanno confermato che ho una polmonite e che purtroppo sono positiva al Coronavirus, io e mia figlia».

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La donna è affranta, dispiaciuta tanto da arrivare a chiedere quasi a chiedere scusa: «Per la seconda volta, voglio essere corretta con voi - dice - Sono molto dispiaciuta: adesso sono in isolamento e ho già dato il nome della scuola che adesso verrà avvisata». La 38enne era da poco rientrata dalla Lombardia, dove si era recata per assistere il papà malato. Un viaggio in aereo, tre giorni di soggiorno e poi il rientro nella sua casa all'Isola Sacra, dove si sono presentati i primi sintomi. «Mi sono messa in auto-isolamento evitando ogni tipo di contatto esterno», rivela ai medici. Mentre i bambini continuano ad andare a scuola e il marito al lavoro. Tra le altre mamme, tam tam corre sui social.
 



«Staremo a vedere cosa accadrà successivamente - prosegue la donna - spero tutto possa andare per il meglio». Mentre i genitori hanno chiesto misure ferree e controlli capillari per i bambini che frequentano la scuola elementare di via Rodano, il sindaco di Fiumicino ha chiuso l'istituto fino al prossimo 9 marzo. Mentre resta aperta la scuola dell'infanzia frequentata dal piccolo, risultato negativo al test. «A differenza del complesso che ospita la scuola Rodano - ha fatto sapere il sindaco - un'unica struttura con al suo interno non solo la Rodano, ma anche la Segré e la piscina comunale, compresi gli spazi comuni adibiti a palestra e mensa scolastica, che è stata chiusa fino al 9 marzo, la scuola dell'Infanzia L'isola dei Tesori in via Coni Zugna rimarrà aperta per decisione della task force sanitaria. Proseguirà dunque la propria attività tenendo presente che il bambino che la frequentava è risultato negativo al Covid-19».

La 38enne lavora come cameriera in un ristorante di Fiumicino. «Presta servizio saltuariamente nel nostro locale - dice la titolare - soprattutto nel fine settimana. Ma ormai sono 17 giorni che non viene da noi. È stata qui prima che partisse per il nord Italia - continua la responsabile - ci aveva detto che ci avrebbe lasciato qualche giorno per andare dalla famiglia vicino Bergamo. E poi non è rientrata al lavoro perché ci ha comunicato che stava male. Siamo stati anche contattati dalla Asl ma al momento non siamo costretti a nessun tipo di intervento per il tempo trascorso dall'ultimo contatto». La 38enne, molto conosciuta nella comunità di Fiumicino, è in isolamento in condizioni al momento «non gravi» allo Spallanzani, ma non è sola.

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LA FAVOLA
Con lei, oltre al marito e alla figlia di dieci anni anche loro in isolamento, c'è però il figlio più piccolo di appena 5 anni. È la mascotte del reparto. Pur essendo risultato negativo al test Covid-19, i medici hanno preferito farlo restare - con tutte le protezioni del caso - accanto alla mamma. Per fargli sembrare meno duro il periodo di isolamento, i camici bianchi gli hanno raccontato una favola. I medici si sono inventati una storia di fantasia. Così hanno detto al piccolo che sta facendo un viaggio straordinario nello spazio, come se fosse in un'astronave. Tubi, mascherine e occhialoni appaiono meno brutti agli occhi di un bambino di soli cinque anni. E poi con la mamma accanto tutto è meno pesante. Una storia che sembra uscita da un film di Benigni, proprio come nella pellicola da Oscar La vita è bella. «Presto torneremo a casa tutti insieme», continua a dirgli la sua mamma.
 

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