Coronavirus, la donna contagiata di Fiumicino: i voli, lo stadio, l’ospedale, tutti i contatti

Coronavirus, la donna contagiata di Fiumicino: i voli, lo stadio, l’ospedale, tutti i contatti
di Mirko Polisano
4 Minuti di Lettura
Domenica 1 Marzo 2020, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 14:34

C’è anche la partita Atalanta-Valencia, che si è svolta a Milano dieci giorni fa, nelle tappe “tracciate” dalla task force di Asl e Spallanzani che sta monitorando gli spostamenti di G.E, la donna di 38 anni di Fiumicino, risultata positiva al test del Coronavirus.

Coronavirus, a Fiumicino chiusa fino al 9 marzo la scuola della bimba contagiata: cosa succede ora

Il match di Champions League ha trasformato San Siro in un “focolaio” di contagio che ha infettato almeno altre due persone: un reporter spagnolo e un cittadino croato. Entrambi erano allo stadio. È qui che è stata colpita dal virus la 38enne cameriera di Fiumicino? Probabile. Il team di professionisti ha iniziato a ricostruire tutti i movimenti della famiglia. A partire proprio dalla giovane mamma. Ci sono dieci giorni di “buco” a cui rimediare, nonostante la 38enne - prima a essere contagiata - abbia dichiarato di essere stata in “auto-isolamento”.
 



Alcuni punti fermi. 
La donna raggiunge il nord Italia (molto probabilmente Milano) in aereo il 19 febbraio scorso. Qui, la sera stessa assiste alla partita degli ottavi di finale di Champions, vinta dai bergamaschi per 4-1. Fino al 21 si sposta tra Milano e Alzano Lombardo, alle porte di Bergamo. In questo paesino di poco più di 13mila abitanti, si è recata all’ospedale del posto per assistere il padre malato. Altro allert per la task force al lavoro. Il presidio sanitario di Alzano è un focolaio: tra i positivi al Coronavirus c’è anche un primario. In quest’area, la crescita dell’epidemia è stata rapidissima, perché da zero casi della scorsa settimana nel giro di 5 giorni si è arrivati a 103 contagiati. La donna, poi, avrebbe dichiarato espressamente ai medici di essere entrata in contatto con persone infette. 



IL RIENTRO
Il 22 mattina, poi, rientrebbe a Fiumicino, nella sua abitazione dell’Isola Sacra dove iniziano a manifestarsi i primi sintomi. Il viaggio di ritorno è sempre in aereo. La squadra di tecnici ora infatti è sulle tracce degli altri passeggeri che erano a bordo di quel boeing. Secondo le autorità sanitarie dovranno essere sottoposti anche loro a profilassi. Non è escluso che la 38enne potrebbe aver contagiato anche loro. Nel mirino della squadra di specialisti, poi, gli spostamenti del marito L.S., idraulico di 39 anni, fino a ieri asintomantico, e anche lui - insieme alla loro bambina di 10 anni - colpito dall’infezione, mentre l’altro figlio di 5 risulta negativo al Covid-19. 

IL TIMORE
La preoccupazione è che il numero dei contagiati possa aumentare in modo esponenziale. «Non c’è un “focolaio” di Coronavirus a Fiumicino», ribadiscono le autorità sanitarie. Se da una parte arrivano queste rassicurazioni per i residenti del comune costiero alle porte di Roma, dall’altra una task force sta «tracciando» i movimenti della famiglia dell’Isola Sacra. A essere contattati saranno i clienti del 39ennne idraulico, così come i piccoli alunni compagni di classe della bambina che frequenta la quinta elementare all’istituto comprensivo “Cristoforo Colombo”. È stata ricostruita l’intera filiera dei contatti. Sono 40 i contatti posti sotto sorveglianza sanitaria domiciliare.

LE INDAGINI
Tra questi, 20 sono i compagni di classe della bimba e altri 20 bambini che con lei frequentavano il corso di inglese. Tutti dovranno seguire le modalità previste dai protocolli operativi della quarantena presso il loro domicilio sotto il controllo della Asl Roma 3. Mentre per una insegnante si è deciso, in via precauzionale, il ricovero presso l’istituto Spallanzani per problematiche croniche pneumologiche. Tutte le persone “vicine” alla famiglia dell’Isola Sacra saranno sotto “sorveglianza attiva”. Il piano di emergenza scatterà solo per i contatti “stretti” che presentano particolari sintomi. Ieri, altri tre tamponi hanno dato esito negativo. Tra questi anche il piccolo di cinque anni, l’unico della famiglia a non aver contratto il virus

© RIPRODUZIONE RISERVATA