Roma, le mani del clan Fasciani sul business mascherine: sequestri e denunce a Ostia

Roma, le mani del clan Fasciani sul business mascherine: sequestri e denunce a Ostia
di Mirko Polisano
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Giovedì 26 Marzo 2020, 09:51

L’ombra del clan Fasciani dietro un giro di mascherine vendute al mercato nero. Gli affari dei boss del litorale di Roma si fanno anche in tempi di coronavirus. Una brillante operazione dei carabinieri del Gruppo Ostia ha smantellato il contrabbando dei dispositivi di protezione, richiestissimi in questi giorni di emergenza.

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A venderle “sottobanco”, Rosario Ferreri. Classe 1961, con precedenti di polizia e cognato di Terenzio Fasciani, esponente di spicco del clan che fa capo a “don” Carmine. Ferreri e Fasciani a Ostia non sono legati solo da vincoli di sangue, ma sono un sodalizio anche in affari. L’uomo che gestisce una rivendita di materassi a pochi metri da piazza Gasparri aveva messo su in vendita oltre 50 mascherine protettive artigianali, prive di omologazione. I presidi medici, sulla cui provenienza sono in corso accertamenti, sono stati sequestrati, mentre Ferreri è stato denunciato.

Ma da dove arrivano quelle mascherine? È quanto stanno appurando i carabinieri del Lido che hanno avviato una indagine a tappeto sul traffico di mascherine. Un’attività investigativa che si inquadra nelle tante operazioni portate a termine dalle forze dell’ordine in queste settimane nella Capitale e volte proprio a sgominare i traffici illeciti legati ai dispositivi di sicurezza. Ma a Ostia ci sono i clan che con facilità potrebbero procurarsi quantità ingenti di materiale da rivendere per fare “cassa” in un momento in cui sicuramente guanti, gel e mascherine potrebbero fruttare più della droga. Il litorale, crocevia di traffici e punto strategico a metà strada tra l’aeroporto di Fiumicino e la Capitale. Senza dimenticare del porto di Civitavecchia, a un’ora di macchina. La tecnica dei boss del mare di Roma è sempre la stessa: avere il controllo del territorio. 

Non manca la spavalderia di chi si sente padrone. Al negozio di Rosario Ferreri le forze dell’ordine hanno già bussato altre volte nei giorni scorsi. L’unica attività a restare aperta in barba ai divieti e ai decreto del Governo. Saracinesche alzate per non perdere l’occasione di gestire il mercato nero delle mascherine. Così la mala sfrutta l’emergenza e specula sul coronavirus in un quadrante della città, dove resta alta l’attenzione dei carabinieri del Gruppo Ostia. I militari hano proceduto al sequestro del materiale e ora stanno risalendo alla filiera produttiva su chi possa aver dato un carico di mascherine in mano al cartello Ferreri - Fasciani. 

Alessio Ferreri, vittima di un agguato in pizzeria nel novembre di tre anni fa è infatti fratello di Fabrizio, soprannominato “Dentone”, un pezzo da novanta nella mala locale. Entrambi sono nipoti di Terenzio Fasciani, fratello di don Carmine (e quindi suoi nipoti acquisiti) e dall’altro ramo nipoti proprio di Rosario Ferreri, titolare della rivendita abusiva di maescherine e legato non solo ai Fasciani ma anche ai boss palermitani Francesco D’Agati e Pippo Calò. Fabrizio a sua volta è anche compagno di Alessandra Salera, la cui sorella ha sposato Ottavio Spada. Dentone fu arrestato nel maggio di tre anni fa dai carabinieri del Comando Provinciale nell’ambito di una grande operazione antidroga messa a punto dalla procura di Roma che disarticolò i nuovi equilibri che il gruppo Spada-Fasciani-Cosa Nostra stavano instaurando a Ostia.

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