Roma, Sos centri estivi: mamme e papà al lavoro, 5 mila bimbi senza posto

Coronavirus, Sos centri estivi: mamme e papà al lavoro, 5 mila bimbi senza posto
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Venerdì 17 Luglio 2020, 00:39

Cinquemila famiglie - che non andranno in vacanza o resteranno a Roma - non sanno dove mandare i loro bambini. Aspettano ancora un posto nelle strutture che accolgono i piccoli tra gli 0 e i tre anni. Lo scorso maggio Virginia Raggi aveva annunciato: «Riapriremo gli asili nido come ha annunciato il ministro, a partire dai mesi di luglio e agosto». In realtà, da allora, soltanto 3 municipi hanno inaugurato centri estivi posti che accolgono i bimbi in questa fascia. Il tutto mentre a Roma si sono perse le tracce delle graduatorie per i nidi di settembre, con le famiglie disperati e il Campidoglio che aspetta che a muoversi sia il governo. 

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Denuncia Donatelli Poselli, presidente dell’Unione genitori: «Praticamente non è cambiato nulla in questi ultimi vent’anni. Durante l’anno sono oltre 8 mila le famiglie che rimangono a Roma senza nido. Nei mesi di luglio e agosto si scende a 5-6 mila. Ma in questo periodo la situazione è anche peggiore, perché c’è l’idea balzana che le mamme, come negli anni Cinquanta, abbiano tre mesi di vacanze o i nonni ai quali sbolognare i bambini. Quindi, devono risolversi da sole il problema. Invece, mai come quest’anno la crisi renderà non soltanto impossibile a molti romani di andare in villeggiatura, ma in tanti dovranno lavorare, perché con il Covid hanno dovuto anticipare le ferie».

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A Roma ci sono circa 70 mila bambini nella fascia tra i 0 e i 3 anni. Quasi 14 mila frequentano i nidi pubblici, 7 mila in quelli privati. Ma quest’anno, per un combinato disposto di ragioni diverse, è imploso per la fascia 0-3 il sistema dei centri estivi. Le linee guida del ministero della Salute sono uscite soltanto l’11 giugno, un educatore può seguire di fatto tre bambini; soltanto sette municipi (il I, il II, il III, l’VIII, il IX, l’XI e il XV) stando a quello che raccontano dal Campidoglio sono in regola con la macchina organizzativa, i fondi finora disponibile (arrivati da Palazzo Senatorio) sono soltanto 3 milioni, utili per garantire un posto a 10 mila ragazzini comprendendo anche quelli delle medie. Il caos. «I genitori - spiega Giovanni Figà Talamanca, assessore all’Istruzione del I Municipio - si lamentano che dal Comune non è arrivata nessuna comunicazione chiara. Noi, a differenza di altri e senza aspettare la Raggi, abbiamo aperto le nostre strutture con 140 posti anche per gli under3. E diamo una mano a famiglie che abitano fuori dal nostro territorio». Anche al II Municipio sono accolti piccoli di altre zone. «Noi di posti ne abbiamo creati 120», aggiunge l’assessore Emanuele Gisci. Al VII per la fascia 0-3, invece, l’assessore Elena De Santis ha «organizzato corsi di musica a villa Lazzaroni ai quali partecipano anche le famiglie». Tutto qui, nella Capitale, l’offerta che sostituisce quella dei nidi in estate.

MURO CONTRO MURO
Minori problemi si sono registrati nelle strutture interamente private, ma chiaramente non alla portata di tutti. Se non bastasse, va anche registrato il fatto che le poche strutture pubbliche aperte in convenzione tra Municipi e associazioni hanno fatto muro. «Il caos su questa partita è stato impressionante - commenta Arianna Ugolini del Movimento “Priorità alla scuola” - a partire dalla gestione per i bandi che sono arrivati scaglionati e con un ritardo enorme, per seguire poi ai sussidi per le famiglie in difficoltà per le quali veniva richiesto il reddito Isee dello scorso anno, senza tenere in considerazione le problematiche che il Covid ha comportato negli ultimi mesi: riducendo o peggio cancellando il lavoro per molte persone. Mentre oggi a metà luglio deve ancora uscire la graduatoria per i nidi del prossimo anno scolastico, che riapriranno il primo settembre». Proprio su questo versante l’amministrazione spiega che sta aspettando le linee guida del governo. Ma intanto il tempo passa veloce e alla ripartenza manca di fatto meno di un mese e mezzo.

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