Coronavirus Roma, anagrafe aperta solo per l’emergenza, meno multe in strada e telelavoro in Comune

Addetti dell'anagrafe a Roma con le mascherine
di Fabio Rossi
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Sabato 14 Marzo 2020, 10:57
Vigili urbani in strada per garantire i servizi essenziali, dalla gestione delle emergenze al pronto intervento, e soprattutto per far rispettare le ultime disposizioni del Governo per il contenimento del Covid-19. Stop a tutti gli altri servizi non indispensabili, a partire dall’Anagrafe: gli sportelli resteranno aperti soltanto per registrare nascite e morti. Telelavoro e zero spostamenti per tutti gli altri lavoratori capitolini: un piccolo esercito di 23 mila persone da mettere al sicuro contro i rischi di contagio. E così ieri è stata diffusa la direttiva del Campidoglio per l’emergenza coronavirus a tutti i suoi dipendenti, firmata dal direttore generale Franco Giampaoletti e dal direttore del dipartimento organizzazione e risorse umane, Angelo Ottavianelli. «Ci sono alcune attività e servizi che devono necessariamente proseguire ma, allo stesso tempo, è imprescindibile salvaguardare la salute pubblica», sottolinea Virginia Raggi.

Per quanto riguarda la polizia locale, il documento parla di mettere un campo «un nucleo di personale adeguato» per una serie di mansioni imprescindibili: dalla «gestione dell’emergenza, controllo del territorio e pronto intervento», ai rilievi per infortuni con feriti, fino all’attività di polizia giudiziaria e ai trattamenti sanitari obbligatori. Le direttive, in questo periodo, sono chiare. Gli sforzi principali dei caschi bianchi devono essere rivolti al controllo delle misure anti coronavirus: dall’obbligo di chiusura per diversi esercizi commerciali - bar, ristoranti, parrucchieri e altri - al rispetto delle misure di sicurezza in quelli aperti, fino al controllo degli spostamenti dei singoli cittadini, che devono essere sempre motivati.

Visto il personale ridotto, i tanti compiti da affrontare per i vigili e la drastica riduzione del traffico cittadino, quindi, ci sarà un drastico calo delle contravvenzioni per violazioni al codice della strada che, in aggiunta alla sospensione dei pagamenti discussa dal consiglio comunale, porterà a una sorta di “moratoria delle multe” nel periodo dell’emergenza. Almeno per quanto riguarda sosta selvaggia e altre infrazioni “minori” (anche perché di auto in giro ce ne sono davvero poche...), mentre la polizia locale promette pugno di ferro per chi non rispetta le misure anti Covid-19.

L’amministrazione capitolina, per il resto, ha previsto di mantenere il personale negli uffici soltanto per le prestazioni «strettamente collegate alla gestione dell’emergenza in corso e le attività indifferibili». Insomma, andranno regolarmente al lavoro i dipendenti che si occupano di una serie di compiti non affrontabili in modalità di telelavoro: dalla protezione civile alla nettezza urbana, dalla manutenzione cittadina alle farmacie comunali, dai trasporti alla vigilanza delle sedi istituzionali. Regolari (o quasi) anche l’attività dei servizi funebri e cimiteriali, il segretariato sociale, le farmacie comunali, i mattatoi, i magazzini (solo per beni deteriorabili), il servizio giardini. Per tutte le altre attività diventerà ordinario il lavoro da casa, fino al termine dell’emergenza. «Ci siamo organizzati affinché tutti lavorino in modalità agile, tranne che per chi incide sulla gestione dell’emergenza e consente di erogare attività indifferibili», spiega l’assessore capitolino al personale, Antonio De Santis.
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