Negozi, corsa agli aiuti: 84 mila richieste nel Lazio

Negozi, corsa agli aiuti: 84 mila richieste nel Lazio
di Francesco Pacifico
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Sabato 27 Giugno 2020, 00:17

Arrivano dal Lazio quasi il 10 per cento delle domande per ottenere il contributo a fondo perduto, destinato dal governo a piccole imprese e autonomi colpiti dalla crisi scattata dopo l’emergenza Covid. E che ad aprile 2020 devono aver registrato un fatturato inferiore di due terzi rispetto a quanto incassato nell’analogo mese del 2019. Precisamente le istanze dalla nostra regione sono quasi 85 mila, delle quali 63mila soltanto da Roma e dalla sua Città metropolitana. 

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Il Lazio, infatti, è terzo in classifica per numero di richieste del bonus, seguito soltanto dalla Lombardia (151mila) e dalla Campania (90mila). L’agenzia delle Entrate guidate da Ernesto Maria Ruffini - con un giorno d’anticipo rispetto alla tabella di marcia - avrebbe già erogato il benefit a oltre il 25 per cento delle Pmi e delle partite Iva che hanno presentato l’istanza. Per le altre domande già depositate si ipotizza che il via libera e il pagamento arrivi entro la metà di luglio. Più in generale il termine ultimo per le richieste è il 13 agosto. 

Per la cronaca, e per rimarcare quanto la crisi dei piccoli ha colpito il nostro territorio, è indicativo che tra le quattro prime domande licenziate direttamente con un click dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, la seconda era destinata a un esercente della città eterna. 
Entrando più nello specifico, le richieste arrivate da piccoli imprenditori, commercianti e professionisti romani sono state 63.158. Guardando alle altre province, Latina registra 8.072 domande, Latina 6.817, Viterbo 5.044 e Rieti 1.877. Numeri ancora bassi visto che la platea potenziale di beneficiari del Lazio è di circa 375mila soggetti, 281mila soltanto nella Capitale. Sui 6 miliardi di euro totali messi a disposizione dal governo dovrebbero piovere sulla nostra regione circa 900 milioni, dei quali 675 milioni sono destinati a Roma. 

In media il contributo una tantum a fondo perduto oscilla intorno ai 4mila euro. Guardando alle categorie che hanno presentato l’istanza nel territorio romano, 16.300 sono commercianti, 12mila i gestori di bar e ristoranti, oltre 9mila sono legati al mondo dei cantieri, poco più di 4.100 ai grossisti e agli artigiani (come i meccanici) della filiera dell’auto, mentre sono 560 i titolari di agenzie di viaggi.

La crisi Covid ha finito per lasciare un segno profondo in un’economia come quella laziale, dove le realtà di taglia media o piccola valgono circa un quarto del Pil totale. Senza contare che già prima dell’ultima emergenza il 17,6 per cento delle Pmi è collocata in aree industriali a rischio. Non a caso tra il 30 per cento delle imprese che non ha ancora riaperto dalla fine del lockdown, la maggior parte sono strutture legate al turismo oppure le tante fabbriche, delle piccole eccellenze, che compongono la filiera della componentistica auto. 

Soltanto nel Centro di Roma il 60 per cento di bar e ristoranti ha ancora la serranda abbassata - percentuale che scende fino al 40 nelle altri parti della Città eterna - e non intende ripartire prima di settembre. I commercianti d’abbigliamento, intanto, registrano un crollo degli incassi finanche dell’80 per cento, mentre le prenotazioni degli hotel sono pari a meno del 20 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. 
 

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