Comunioni e feste, è allarme Covid. Su i contagi tra gli under 14: a maggio +20% di positivi

Comunioni e feste, è allarme Covid. Su i contagi tra gli under 14: a maggio +20% di positivi
di Flaminia Savelli
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Martedì 11 Maggio 2021, 06:28 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 06:21

Feste, celebrazioni per prime comunioni e cresime. E i positivi al Covid, nella fascia di giovanissimi tra i 10 e i 14 anni, aumentano. Un'impennata tra i più piccoli secondo i primi dati del mese di maggio, pari al 20% in più rispetto allo scorso gennaio. «È necessario prestare la massima attenzione perché per questa categoria non c'è il vaccino.

Se da una parte è vero che i più giovani hanno sintomi lievi, dall'altra è importante evitare che la situazione sfugga al controllo» annuncia Pier Luigi Bartoletti, segretario della Fimmg di Roma e Lazio. La prima spia si era accesa nelle scuole romane quando al rientro dalle festività pasquali, si era registrato l'aumento di link familiari.

Con il bilancio di almeno una classe in quarantena in ogni istituto. In quel caso, per i camici bianchi, si trattava della lunga coda del pranzo di Pasqua.


LE CLASSI IN ISOLAMENTO
Durante la prima settimana di aprile, erano già 21 le classi in quarantena. A metà mese il numero è salito ancora superando il tetto dei 100 e il trend che non è mai sceso. Anzi. Nelle ultime due settimane il numero di studenti positivi nelle scuole elementari e medie, è cresciuto ancora. «In accordo con la Asl abbiamo dato il via a un'accurata ricerca per risalire all'origine dei contagi» spiega Valeria Sentili, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo Francesca Morvillo di Tor Bella Monaca. Nella scuola sono state chiuse prima quattro sezioni poi è stata necessaria la chiusura di un plesso perché i contagi erano troppi. A quel punto, sono scattate le indagini epidemiologiche con tamponi molecolari per tutti i bambini.

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«I risultati comunicati dalla Asl - precisa la preside Sentili che da ieri ha riaperto al 100% in presenza tutte le sezioni- ci ha confermato che il focolaio non era a scuola ma si trattava di link familiari. Eravamo certi che il contagio non fosse avvenuto in aula, dove vengono rispettate alla lettera tutte le norme sanitarie. Ma per riprendere l'attività didattica abbiamo dovuto attendere l'ok della Asl». Poi è stato sufficiente incrociare date e procedere con l' indagine per risalire all'origine dei nuovi focolai. Con i medici che hanno seguito la traccia dei bambini che hanno partecipato a prime comunioni e cresime che sono riprese proprio nelle ultime due settimane del mese di aprile.

 


INCONTRI E FESTE
Per i medici non ci sono dubbi. Perché i contagi sono ristretti alle famiglie e soprattutto perché la fascia d'età che sta registrando il maggiore aumento è quella dei giovanissimi: «In alcuni casi, sono stati i genitori dei bimbi a dirci delle celebrazioni a cui avevano partecipato» spiega il segretario Bartoletti che precisa: «Abbiamo registrato un aumento in termini numerici, ma i link rispetto al passato, sono molto più circoscritti. I nuovi focolai insomma, sono tutti in famiglia. Cioè fratelli e genitori che si contagiano tra loro - sottolinea - ma siamo preoccupati. È importante ricordare che in questo momento è quella la fascia che resta scoperta dal programma vaccinale. I bambini non possono, almeno per ora, avere alcuna copertura. La nostra raccomandazione è di prestare la massima attenzione in famiglie e rispettare, pure in casa e per quanto possibile, le norme sanitarie». Come il distanziamento. Ma non solo: l'allarme è anche per i genitori dei più piccoli: «Ai primi sintomi devono fare il tampone e restare in isolamento. L'obiettivo è evitare che il contagio riparta in modo incontrollato».

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