Roma, i consiglieri comunali si aumentano gli stipendi: primo sì in Commissione

Via libera all’abolizione del gettone di presenza in favore dell’indennità. Si passerà da retribuzioni nette mensili di 1.800 euro per arrivare a 3.100

I consiglieri comunali si aumentano gli stipendi: primo sì in Commissione
di Fernando Magliaro
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Venerdì 15 Luglio 2022, 22:09 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 19:53

Il primo sì - durante la seduta congiunta delle Commissioni Statuto e Bilancio - è arrivato ieri mattina. La prossima settimana, quindi, dovrebbe andare in votazione finale il provvedimento che dà il via alla rivoluzione stipendi per i Consiglieri comunali: addio ai gettoni di presenza e ai rimborsi alle aziende, in favore di un’indennità omnicomprensiva. In termini economici oggi un Consigliere comunale, con i vari parametri Irpef e e Isee al minimo, può arrivare a percepire poco più di 1.800 euro netti al mese se partecipa a tutte le sedute del Consiglio comunale e alle varie Commissioni, i cosiddetti “gettoni di presenza”. Con questa riforma - il cui iter però è solo all’inizio - niente più gettoni di presenza ma un’indennità netta di 3.100 euro.

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Insieme alla cancellazione dei gettoni di presenza, però, saranno cancellati anche i rimborsi cui oggi i consiglieri comunali hanno diritto: sono i ristori economici, a carico del bilancio comunale, che il Campidoglio versa alle aziende dove il consigliere comunale lavora ogni volta che lo stesso è impegnato in attività legate alla carica e, quindi, si assenta dal proprio impiego. Il parere in Commissione è stato espresso all’unanimità con la non partecipazione al voto di Paolo Ferrara (M5S) e di Antonio De Santis (Civica Raggi). Tutti gli altri gruppi politici hanno espresso parere favorevole. Spiega Andrea Alemanni, relatore del provvedimento: «La Riforma del 2010 prevede la possibilità che l’Assemblea capitolina passi dal gettone di presenza all’indennità.

Il percorso è solo all’inizio: abbiamo approvato in Commissione il testo, la prossima settimana andrà in votazione in Aula ma poi sarà trasmesso al Ministero dell’Interno cui spetterà il compito di dare il via libera finale a questa modifica» del sistema di remunerazione dei consiglieri.

LE REAZIONI

L’indennità sarà parametrata sul 45% di quella del Sindaco. Per ora, si registra un solo pronunciamento contrario, quello di Carmine Barbati (Civica Gualtieri) che, nella seduta di Commissione, ha chiesto di essere sostituito dal capogruppo Giorgio Trabucco: «Gli ho detto di sostituirmi. Ho chiamato il capogruppo perché ero contrario, pensando che fosse opportuno andasse lui. Ho semplicemente detto che non era il momento ma non che non andasse fatto. Se sei un’eccellenza vai pagato. Dicevo solo di posticiparlo. Visto il delicato momento storico che sta vivendo il Paese, aggravato dall’assurda crisi di governo innescata dal M5s, è meglio congelare la delibera sui compensi dei consiglieri capitolini.

Non entro nel merito del provvedimento ma mentre le famiglie e le imprese cercano di sopravvivere a inflazione e caro energia, l’Assemblea capitolina deve dare un segnale ai cittadini. Quando il parlamento approverà la legge costituzionale che riconosce a Roma Capitale autonomia amministrativa e finanziaria, allora sarà il momento più opportuno per adeguare gli stipendi dei consiglieri». Le altre forze politiche hanno invece chiarito i motivi del voto favorevole: l’impegno per la città rende incompatibile ogni altra attività e il risparmio dovuto alla cancellazione dei rimborsi. Spiega la presidente della Commissione Bilancio, Giulia Tempesta (Pd): «La nostra mole di lavoro non è indifferente. Nessuno ci ha puntato la pistola alla tempia ma per rispondere ai nostri ruoli abbiamo bisogno di giornate di 48 ore e per svolgere a pieno il ruolo che ci hanno dato i cittadini in maniera dignitosa e per gli oneri che abbiamo penso che sia opportuno e giusto compiere questo atto». Il consigliere di Roma Futura Giovanni Caudo ha quindi aggiunto: «L’aumento è anche poco».
 

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