Concorsone Comune Roma, risultati con bocciati record: «Il 98% non supera il quiz». Rischio graduatorie corte

Concorsone, bocciati record: «Il 98% non supera il quiz». Rischio "graduatorie" corte
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 21 Giugno 2021, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 09:47

In molti sono scivolati sull’inglese. Altri sulle nuove tecnologie. E per fortuna che quest’anno dal quiz erano sparite le domande di logica e matematica. Tant’è: dopo la prima settimana di prove nei padiglioni della Fiera di Roma, coi candidati a distanza di sicurezza e muniti di tampone negativo, il Campidoglio ha scoperto che appena l’1,8% degli aspiranti impiegati è riuscito a superare il quiz. Non una prova da Ivy League: 60 quesiti, a cui toccava rispondere in 60 minuti, 0,50 punti per ogni risposta esatta, 0 punti per una mancata risposta, -0,15 per una risposta sbagliata. Traguardo minimo per essere considerati «idonei»: 21 punti. Dopo i primi giorni di test, il 98% dei candidati ha mancato il bersaglio. Per loro il sogno del posto fisso al Comune di Roma finisce qui. Per gli altri il contratto a tempo indeterminato si avvicina, anche perché saranno in pochi a contenderselo. Anzi, in Comune ora temono proprio questo, la “panchina” corta, una graduatoria molto più ristretta rispetto al precedente concorsone, da cui si potrà quindi attingere col contagocce negli anni a venire.

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A rendere i numeri ancora più striminziti, c’è un altro fattore: quasi un candidato su 2 ha rinunciato in partenza. Non si è presentato. E così la più grande selezione d’Italia nel post-Covid è partita a ranghi dimezzati. Il 17 e 18 giugno erano stati convocati i primi 14mila candidati (su 48mila) per i 100 posti da «funzionario amministrativo». Ma davanti ai cancelli della Fiera sono arrivati in poco più di 7mila: il 55% del totale. Anche il primo giorno di test, il 16 giugno, solo il 60% dei 3.743 aspiranti dirigenti ha preso effettivamente parte al concorso. Tutti gli altri? Spariti. Un po’ a Palazzo Senatorio se l’aspettavano. Al concorsone si sono candidati in 220mila da tutta Italia, quanti sono gli abitanti di una città come Messina. Una quota di rinunce, anche consistente, è considerata fisiologica. Ma stavolta si è sfiorato il 50%. All’assessorato al Personale, guidato da un fedelissimo di Raggi, Antonio De Santis, non sono preoccupati, almeno nell’immediato: anche se il trend di rinunce e di bocciati record rimanesse costante, si riuscirebbero comunque a coprire i 1.512 posti messi a bando.

I problemi arriverebbero semmai nei prossimi anni, quando si dovrebbe pescare dalla lista degli «idonei», che a questo punto rischia di essere formato mini. Si vedrà.

I tempi per le prove e i risultati

Le prove andranno avanti fino al 31 luglio. Nel complesso l’amministrazione della Capitale punta a reclutare 500 vigili urbani, 250 impiegati amministrativi e 100 funzionari, 200 impiegati del comparto «tecnico, costruzione, ambiente e territorio», 100 addetti per i servizi informatici, 20 avvocati, 140 funzionari assistenti sociali, 80 funzionari del settore scuola, altri 80 per i servizi tecnici. Il 25% dei candidati spera di essere arruolato nella Municipale; il grosso delle domande, oltre il 60%, riguarda un posto da impiegato amministrativo. 

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Rispetto al passato, stavolta i contratti dovrebbero essere aggiudicati in tempi record. Il precedente concorso, di epoca alemanniana, è rimasto impantanato nel vischio di ricorsi e contro-ricorsi per quasi 6 anni; stavolta invece è stato tutto digitalizzato, per snellire la trafila. Tutte le prove si svolgono su tablet. In questo modo il punteggio di ciascun candidato viene spedito già a fine test alla commissione d’esame. Ecco perché il Campidoglio conta di concludere l’infornata di dipendenti al termine dell’estate.

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