Concorsone slitta a Roma a causa del Covid: Raggi rinvia la prova per 177 mila. Ecco quando sarà effettuato

Covid, slitta il concorsone a Roma: Raggi rinvia la prova per 177mila
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 4 Ottobre 2020, 21:27 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 14:21

A fine giugno, quando in tutto il Lazio si contavano meno di 20 casi al giorno, una decina scarsa a Roma, il Campidoglio ha lanciato il “concorsone”, il primo da dieci anni, per arruolare 1.512 dipendenti, tra vigili urbani, travet dell’anagrafe, assistenti sociali, informatici e avvocati. L’obiettivo era svolgere la prima prova, l’esame «pre-selettivo», tra la fine di ottobre e novembre. Tre mesi dopo, con i contagi decuplicati in tutta la regione, il calendario è stato per forza di cose stravolto: concorso sospeso per tutto il 2020. La prima prova si terrà, forse, a febbraio del 2021, sempre che la pandemia lo consenta. L’esito della selezione quindi, ammesso che non ci siano altri rinvii, non avverrà più entro la fine della consiliatura, tra maggio e giugno del prossimo anno, ma verosimilmente dopo l’estate. E dopo le elezioni. Tutto rinviato, effetto Covid.
 

Domande record per il concorsone

Concorsone a Roma, vigili urbani, dirigenti e avvocati: parte la caccia al posto in Comune


La caccia al posto fisso al Comune di Roma ha interessato tanti candidati quanti sono gli abitanti di una città come Reggio Calabria o Perugia: in 177mila hanno risposto all’avviso di Palazzo Senatorio, anche perché l’ultimo concorsone, come detto, risale al 2010, epoca Alemanno. C’è un dato in particolare che farebbe ben sperare: il 74% delle domande è stato presentato da under 40. L’infornata di assunzioni, quindi, svecchierebbe il corpaccione dei dipendenti comunali, un esercito d’impiegati, agenti della Municipale e geometri, in cui l’età media è di 52 anni e in 15mila su 23.541 non hanno nemmeno una laurea breve (1.089 si fermano alla terza media, gli altri alla maturità). Il concorso, ha detto qualche giorno fa Antonio De Santis, l’assessore al Personale del Comune, «garantirà agli uffici di Roma Capitale un forte ricambio generazionale: nuove competenze e professionalità per consolidare modernizzazione e innovazione». O almeno per provarci.

La pandemia ha convinto Virginia Raggi a rinviare tutto. Al contrario di quanto ha deciso la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che pochi giorni fa ha confermato il concorso straordinario per gli insegnanti, che però, va detto, coinvolgerebbe un terzo dei candidati rispetto alla selezione del Campidoglio: si tratta di 64mila partecipanti e la ministra ha assicurato che saranno smistati tra 20mila postazioni.

Il concorso del Comune di Roma è gestito da Formez, il centro d’assistenza della pubblica amministrazione che fa capo a Palazzo Chigi. Sarà Formez, appunto, a formalizzare le date della prima prova. Ma una cosa è certa: nessun esame sarà programmato da qui a fine anno. Il Covid ha cambiato tutto. Spiegano all’assessorato delle Risorse Umane: non ci sono le condizioni per ammassare decine di migliaia di candidati in qualche padiglione per svolgere la prova. Anche logisticamente sarebbe uno sforzo titanico, con mille precauzioni in più da prendere, e comunque difficilissimo da gestire. Ecco perché si è deciso di far slittare tutto al prossimo anno.

I 177mila candidati dovranno aspettare. E così anche gli uffici che si stanno via via svuotando tra pensionamenti ordinari e quelli in Quota 100. Un assottigliamento degli organici che l’amministrazione contava di compensare proprio col nuovo concorso: 1.512 posti in palio, 500 per i vigili urbani, 350 per gli impiegati amministrativi, 280 per i tecnici. E ancora: saranno assunti 140 assistenti sociali, 100 informatici, 80 funzionari delle scuole, 20 avvocati, 42 dirigenti. Ma il posto in Comune deve attendere.
 

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