Racket ambulanti a Roma, 18 arresti: abbonamenti allo stadio e griffe per pagare impiegati e sindacalisti corrotti

Racket commercio ambulante a Roma: 18 arresti tra dirigenti comunali, sindacalisti e imprenditori
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Mercoledì 23 Settembre 2020, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 09:14

Ci sono anche due funzionari comunali e alcuni sindacalisti tra le persone arrestate dalla guardia di finanza a Roma per un giro di corruzione, estorsione e usira sulle licenze per il commercio ambulante. Denaro contante, ripetuti pranzi o cene, capi di abbigliamento griffati e abbonamenti annuali per assistere a partite del campionato di calcio di Serie A. Erano le "utilità" ricevute dai pubblici ufficiali e dagli incaricati di pubblico servizio coinvolti, secondo la Guardia di finanza e la Polizia locale, in un sistema estorsivo nella gestione del commercio ambulante della capitale.
 

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Su delega della Procura della Repubblica di Roma, alle prime ore di questa mattina militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e personale della Polizia Locale di Roma Capitale hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale capitolino nei confronti di 18 persone (otto in carcere e dieci ai domiciliari), coinvolte a vario titolo in associazione per delinquere, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, rivelazione del segreto d’ufficio, estorsione, abusiva attività finanziaria, usura e autoriciclaggio.

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Contestualmente, è stato eseguito un sequestro preventivo di disponibilità finanziarie per 1 milione di euro, pari ai profitti illeciti conseguiti da alcuni indagati. L’indagine ha consentito di ricostruire un collaudato sistema corruttivo ed estorsivo posto in essere da un sodalizio criminale di tredici persone: due pubblici ufficiali (l’allora responsabile degli Uffici “Disciplina” e “Rotazioni” del Dipartimento Attività Produttive del Comune di Roma e un suo diretto collaboratore), quattro esponenti di un’associazione sindacale di categoria ed un gruppo di sette imprenditori/commercianti (tre dei quali di nazionalità bangladese, siriana e israeliana) che hanno gestito, a scopo di illecito arricchimento, le autorizzazioni amministrative per l’esercizio di attività commerciali su aree pubbliche e le numerose postazioni presenti nella Capitale nel settore del commercio ambulante, avvalendosi (qualora necessario) di condotte intimidatorie, minacce e violenze per ottenere indebite somme di denaro.

Diverse le utilità ricevute dai pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio per le attività illecite: denaro contante, ripetuti pranzi o cene, capi di abbigliamento griffati e abbonamenti annuali per assistere a partite del campionato di calcio di Serie A.
Contestate anche ipotesi di usura con prestiti tra i 2 e i 5 mila euro e l’applicazione di tassi d’interesse annui superiori anche al 500%. 

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