Colosseo e Vaticano, assedio dei salta-fila: il flop dei controlli

Colosseo e Vaticano, assedio dei salta-fila: il flop dei controlli
di Laura Larcan
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Sabato 20 Luglio 2019, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 14:01

Via le pettorine con i colori fluo, niente più badge al collo, sparite magliette griffate official guided tours. Le postazioni sono state ridisegnate, l'assalto al turista è meno chiassoso, e l'attività è stata dirottata su altre piazze all'ombra del Colosseo. Il look è stato completamente rivisto: molto casual stile turista in vacanza a Roma con 38 gradi. Ma l'assedio dei promoter salta-fila resta intatto. Sono tutti lì, in azione, con tecniche da virtuosi del trasformismo, manco fossimo a teatro. A dieci giorni esatti dall'entrata in vigore del nuovo regolamento di polizia urbana, che ne vieta l'attività, la legione dei salta-fila resta ancora un osso duro da debellare. Della serie, fatta la legge, si trova il modo di aggirarla.

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ASSEDIO
«Giorno dopo giorno la situazione sta tornando ad essere quella di prima - dichiara Isabella Ruggiero presidente dell'Associazione guide turistiche abilitate - Il regolamento non ha efficacia senza una vasta e continua azione di controllo e sanzioni. La piazza del Colosseo e le aree limitrofe andrebbero sorvegliate costantemente giorno per giorno, senza mai mollare di un centimetro». Una tregua di appena 48 ore dal debutto dei divieti, poi l'esercito è rientrato in azione. I promoter di tour guidati skip the line, a prezzi triplicati con l'abbocco del salta-fila, hanno spostato il loro punto principale di offerta e vendita a largo Agnesi, la piazza belvedere proprio sopra la fermata della metro (stazione Colosseo). Scelta strategica, ovvio. Qui i taxi scaricano i turisti quando chiedono di andare al Colosseo, e qui spicca il via vai di flussi di turisti. E proprio qui, per strada, avvengono le transazioni economiche, cash o con il pos. «L'aspetto fondamentale è proprio questo, che i soldi in contanti non vengono incassati in ufficio, ma per strada». L'altro punto scelto ad arte dagli acchiappini è l'uscita della metro su via dei Fori Imperiali. Ma molti, con un atteggiamento meno petulante, si muovono di nuovo sulla piazza, tra l'Arco di Costantino e lo Sperone Stern del Colosseo (sul lato di via Labicana).

Le tecniche di manovra sono cambiate. Si sono tolti quei gilet/pettorine attira-turisti e si vestono normalmente, alcuni optano per la camicia bianca ma molti scelgono il look da semplici turisti. «In pratica - sottolineano le guide professioniste - ci stanno ancora ma in incognito». L'atteggiamento è stato ridimensionato: «Approcciano i turisti sulla piazza in modo più discreto», spiegano. Il business sulla piazza del Colosseo e lungo via dei Fori Imperiali è troppo ghiotto per chiudere bottega. L'attività dei salta-fila al servizio di almeno dieci grosse agenzie turistiche più altre realtà imprenditoriali minori producono un giro di affari totale che si può stimare in almeno 300.000 euro al giorno. «Siamo in un momento critico - aggiunge Ruggiero - Con il nuovo regolamento, la polizia urbana ha uno strumento importante contro tanti fenomeni che devastano il Centro, eppure le agenzie su piazza hanno prontamente reagito. E il Comune e lo Stato sembrano latitare».

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