Colosseo, falle nei controlli: i saltafila (abusivi) ancora padroni

A un mese dall'introduzione del ticket nominale, gli abusivi aggirano le regole

Colosseo, falle nei controlli: i saltafila (abusivi) ancora padroni
di Laura Larcan e Giampiero Valenza
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Mercoledì 27 Luglio 2022, 06:17 - Ultimo aggiornamento: 15:44

Non bastano i biglietti stile posto in aereo con tanto di nome e cognome da lasciare per partecipare alle visite più di pregio. E non bastano le pattuglie delle forze dell'ordine che stazionano praticamente dappertutto. Nonostante tutte le strette il business dei bagarini continua a imperversare all'ombra del Colosseo: lavorano sebbene lo stesso Parco abbia istituito da un mese i biglietti digitali e nominali per le visite più affascinanti, quelle serali e ai sotterranei.

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Se gli abusivi fino a poco tempo fa facevano man bassa dei tour più preziosi, ora hanno dovuto ripiegare su quelli classici che vengono venduti, on line, a 18 euro (16 di biglietto e due di diritti di prenotazione).

Ieri mattina, davanti all'Anfiteatro Flavio, i bagarini hanno iniziato presto il loro lavoro. E, secondo quanto ha potuto accertare Il Messaggero, si avvicinano ai malcapitati turisti che hanno la faccia più sprovveduta, quelli che sono capitati lì senza sapere che il biglietto va acquistato on line. «Vuole entrare? A 40 euro possiamo fare un tour del Colosseo e poi al parco: le visite in italiano sono alle 10.30 e alle 11.30», dice un venditore abusivo. In pratica, funziona così: i biglietti standard vengono acquistati lasciando sì on line un nome, ma quello del solo acquirente. Tutto regolare sulla piattaforma, ma ciò che non quadra è quando i bagarini stessi prendono quei biglietti e li rivendono in modo illegale piazzandoli a un prezzo gonfiato, giustificandolo con un sovrapprezzo della visita guidata. Solitamente ad approcciare la vendita è una sorta di agente che individua le persone giuste disposte a comprare il biglietto a caro prezzo.


LE NUOVE DISPOSIZIONI
Ciò che è sicuro è che i bagarini non hanno più margini di manovra sulle visite ai sotterranei del Colosseo, il tour più appetitoso per i livelli di rincaro. Basti solo pensare che riuscivano a comprarli a tempi record esaurendone in pochi secondi la disponibilità, per poi rivenderseli sulla piazza fino a 90 euro. Ora per gli ipogei si entra solo con ticket nominale. E ieri le guardie giurate in servizio come personale dell'Anfiteatro Flavio hanno portato avanti controlli a tappeto sui ticket e i documenti d'identità. Qualcuno ha provato a fare il furbo, come raccontano dagli uffici del Colosseo, ma è stato fermato e rispedito fuori. «Quello che noi volevamo ottenere in questa prima fase era un controllo serrato su quelle fasce di biglietti per il Colosseo che hanno sempre fatto gola al sistema dei bagarini proprio per contrastarlo - commentano dagli uffici della direzione - Ci sono ancora tentativi di bucare la procedura, ma noi siamo molto attenti e vigili». Restano escluse dalla nuova forma di bigliettazione nominale i ticket standard validi 24 ore e quelli cosiddetti full experience, validi due giorni. Ma i riflettori restano accesi. L'obiettivo è fare sempre più squadra sulla piazza del Colosseo: «La collaborazione con la polizia e le forze dell'ordine è fondamentale per ottenere risultati - dicono dal Colosseo - Servono sempre più controlli e interventi mirati delle forze dell'ordine». In accordo con la prefettura e l'assessorato alle Attività Produttive sono stati intensificati i controlli. La polizia locale ha creato una task force che è stata estesa ad altre aree turistiche della città come Pantheon, Fontana di Trevi, Castel Sant'Angelo e Trastevere. Nell'ultima settimana solo al Colosseo sono stati emessi 20 Daspo urbani, contestate 80 violazioni per il regolamento di polizia urbana (contro ambulanti abusivi e saltafila) e sequestrati circa 3.000 articoli tra bottigliette d'acqua e prodotti contraffatti. Ma, evidentemente, tutto questo non è ancora sufficiente.
 

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