Da Colleferro a Genazzano, un consorzio di nove Comuni gestirà la raccolta dei rifiuti

Da Colleferro a Genazzano, un consorzio di nove Comuni gestirà la raccolta dei rifiuti
di di Mario Galati
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Martedì 3 Dicembre 2019, 12:17
Da ieri a Colleferro, Segni, Labico, Genazzano, Carpineto Romano, Nemi, Gavignano, Gorga, e Capranica Prenestina, complessivamente una popolazione di circa 50 mila abitanti, non è più la partecipata regionale Lazio Ambiente ad occuparsi della gestione dei rifiuti ma la nuova azienda Minerva creata da un consorzio di questi Comuni. «Un cambiamento storico - lo definiscono i sindaci dei Comuni interessati - Ora il nostro territorio ha uno strumento efficace e moderno. Minerva è per noi il simbolo di una battaglia fatta nell’interesse delle nostre comunità per garantire efficienza e trasparenza e per evitare gli errori commessi in passato da Gaia e da Lazio Ambiente».
Il Consorzio Minerva è la prima azienda pubblica a gestire in proprio il servizio di igiene ambientale, a parte la negativa esperienza di Gaia. Il territorio da gestire sarà di 50 mila abitanti iniziali. Amministratore dell’azienda consortile è Alessio Ciacci, che, nel presentare il nuovo servizio e il nuovo logo, lo scudo di Minerva, ha affermato: «Voglio ringraziare tutti quelli che ci hanno creduto a partire dai sindaci, per le molte difficoltà superate, le forze sindacali che sono state un importante interlocutore». Per la fase di avvio Minerva si avvarrà di 120 lavoratori e dei mezzi di Lazio Ambiente, grazie alla cessione in affitto del ramo di impresa della raccolta, in attesa di arrivare in tempi brevi a definirne l’acquisto.
Per Daniele Fortini presidente della partecipata regionale Lazio Ambiente «si realizza l’obiettivo di riconoscere il protagonismo dei Comuni nella gestione dei rifiuti e si consegue il pieno recupero della funzione della Regione, solo legislativa e autorizzativa, che la Regione stessa vuole e deve svolgere». In attesa del 15 gennaio resta sempre caldo il tema della chiusura definitiva della discarica di Colleferro. Dopo l’intervento del sindaco di Roma che ne chiedeva la proroga a tutto il 2020, e la risposta piccata del sindaco di Colleferro insieme ad altri colleghi, anche da parte di altri 34 sindaci della provincia c’è stata una autentica levata di scudi contro la Raggi. «La provincia e il resto della regione - hanno affermato - non sono la pattumiera e la discarica di Roma”.
 
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