Niente colazione gratis, ghanese distrugge un bar a Roma: un anno fa con un coltellaccio seminò il panico in strada

Ahmed Brahim al rifiuto della barista ha dato in escandescenze. Preso dai carabinieri

Niente colazione gratis, ghanese distrugge un bar a Roma: un anno fa con un coltellaccio seminò il panico in strada
di Alessia Marani
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Sabato 9 Luglio 2022, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 18:09

Ancora lui. Ahmed Brahim, ghanese di 45 anni, è tornato a seminare il panico in Centro. All'inizio del giugno del 2021 i poliziotti, per fermarlo, in via Marsala, gli dovettero sparare alle gambe: armato di un coltellaccio da cucina aveva minacciato e terrorizzato pendolari e turisti alla stazione Termini, poi alla vista degli agenti era saltato come un felino sopra dei motorini lanciandosi su di loro per colpirli. Ma prima era stato già autore di raid vandalici nelle chiese dell'Esquilino (2016) e, nel 2020, di incursioni a San Pietro al grido di «Quello non è il mio Dio». Non contento se l'era presa anche con l'imam di via di San Vito ferendolo a bottigliate. Nonostante questo era ancora libero.

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«HA DEVASTATO TUTTO»
Ieri mattina alle sei, Brahim si è presentato al bar di Emma Hemin, imprenditrice cinese, sotto i portici di piazza Vittorio, pretendendo di fare colazione gratis, per l'ennesima volta.

E lei ha cercato di allontanarlo, con gentilezza. «Ma era completamente fuori di testa, credo fosse drogato, comunque alterato - racconta la donna - ha cominciato a inveire, urlare, poi ha scaraventato le sedie e tutto quello che gli capitava a tiro contro la porta e la vetrata del negozio. È stato terribile, ho appena fatto in tempo ad abbassare la saracinesca e a chiudermi dentro - continua -. Per fortuna subito dopo è sopraggiunto mio marito che era andato a fare rifornimenti e lo ha bloccato giusto il tempo perché al loro arrivo i carabinieri lo trovassero».

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Momenti interminabili di pura follia. In un video girato con il telefonino dalla stessa donna, si sentono gli insulti, si scorgono a terra vetri in frantumi ovunque, mentre la serranda si abbassa e lei si ripara all'interno.
I carabinieri di piazza Dante hanno preso l'uomo e lo hanno portato in caserma. Qui la sorpresa: sempre lui, sedicente ghanese (i documenti non sono chiari) che nel marzo 2017 venne condannato dal giudice monocratico a tre anni e quattro mesi di reclusione. Il giudice Valerio Savio al termine dell'udienza si meravigliò perché né Procura né il precedente legale che aveva nel frattempo rinunciato all'incarico, chiesero per lui la perizia psichiatrica. E ormai non si poteva più far fare. Eppure lo straniero era tornato libero e così, di nuovo, anche dopo i fatti della stazione Termini. L'anno scorso, Brahim venne fermato per i reati di tentato omicidio, porto abusivo d'arma, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, ma se la cavò tornando libero con il semplice obbligo di firma. Mentre il poliziotto che sparò dovette affrontare un'inchiesta interna e un processo per eccesso colposo di legittima difesa.
A dire il vero, le autorità avevano provato a espellere il 45enne dal territorio italiano in quanto irregolare, ma emersero difficoltà circa la corretta attribuzione della nazionalità, per via della mancata conclusione delle procedure di riconoscimento presso le autorità consolari del Gambia, della Costa d'Avorio, del Nigeria e del Ghana avviate nel 2017 e che hanno reso non eseguibili le procedure di espulsione a suo carico. Insomma, un pasticciaccio.

 


«È PERICOLOSO»
Questa mattina lo straniero tornerà a piazzale Clodio, in tribunale, davanti al giudice per la direttissima. Dovrà rispondere, dopo avere passato la nottata nelle camere di sicurezza dell'Arma, dei reati di danneggiamento aggravato ed estorsione (per la pretesa della colazione). Sul suo conto pesano i precedenti violenti. «Chissà se basteranno a fare capire quanto è pericoloso», dice la barista cinese. A piazza Vittorio, del resto, giovedì pomeriggio c'erano state delle avvisaglie. Il ghanese aveva dato in escandescenze all'interno dei giardini Calipari buttando per aria i cestini e devastando ciò che trovava a portata di mano e minacciando i frequentatori dell'area verde. «Lì vicino c'era una camionetta della polizia - racconta un residente - abbiamo segnalato quanto stava accadendo, poi stamattina (ieri, ndr) ha devastato il bar di Emma. Danni che nessuno le ripagherà».
 

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