Coccoluto, Roma piange il dj: le notti dall'Histeria al Goa

Coccoluto, Roma piange il dj: le notti dall'Histeria al Goa
di Marco Pasqua
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Mercoledì 3 Marzo 2021, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 11:40

Per raccontare Claudio Coccoluto, bisogna partire dall’ultima esibizione davanti ad un pubblico reale, quando la pandemia aveva concesso al mondo della notte una parentesi, pur tra mille limitazioni. Ovvero, a settembre dello scorso anno, nell’Hotel Butterfly del “suo” Giancarlino (prima amico e poi socio al Goa), quando il dj, già debilitato, volle intrattenere il pubblico, che era sacro. «E’ solo grazie a voi se riusciamo a fare queste cose – disse, dopo aver preso il microfono, in consolle – L’ultima persona, nell’ultima fila, in questo posto, vale quanto il dj, perché siamo tutti protagonisti del party che stiamo vivendo». Poco prima di iniziare a suonare, era seduto su uno sgabello. Fino a quando non si alzò e lo allontanò da sé. «Mi guardò – ricorda Giancarlino, nel giorno in cui scompare una parte di sé – e mi disse: ‘Quando suono sto bene, dovrei venire qui tutti i giorni’». Piange, Giancarlino, che aveva iniziato a lavorare con Coccoluto nel 1986, alle “Stelle”, in via Cesare Beccaria. Claudio seguiva il suo mentore, Marco Trani, mentre Giancarlino era il “light jockey”, il tecnico delle luci, figura chiave in quegli anni. 

Coccoluto e Giancarlino

I PRIMI PASSI
La stessa incarnata da Cocculuto nel locale romano in cui mosse in primi passi, nella Capitale: dietro Villa Borghese, all’Histeria, discoteca aperta da Beatrice Iannozzi, ingresso a 20mila lire (con la consumazione) e impianto luci avveniristico. Trani lo notò per due motivi: intanto perché aveva intuito che aveva talento e, poi, perché Coccoluto aveva acquistato – dopo essersi indebitato – un emulator, uno dei primi campionatori dell’epoca. In quegli anni, Trani era affiancato da Corrado Rizza: nel 1986 quest’ultimo andò in America, a New York, e Coccoluto prese il suo posto. «Trani sapeva che era bravo – ricorda Rizza – e gli chiese di portare con sé l’emulator. Già in quegli anni era un perfezionista». Per alcuni un “paranoico del suono”, che cercava sempre il meglio, sia come dj che come socio, al Goa, con Giancarlino. Non si accontentava di “fare serata”, per lui bisognava offrire al pubblico un’esperienza unica. Ha amato i vinili fino all’ultimo. «Era schivo ma, al tempo stesso, molto carismatico. Sapeva sempre quello che voleva», ricorda Rizza, da Miami. In un mondo in cui le critiche tra dj si sprecano, Coccoluto era uno di quelli di cui i colleghi dicevano: «Ha più talento di noi». Parole di Gino Woody Bianchi, che lo conobbe all’Histeria. «Non si è mai limitato a mettere solo dischi – ricorda – è stato uno dei primi ad amplificare il personaggio del dj». Ma sempre rimanendo con i piedi per terra. «Una volta suonammo a Berlino, all’Homopatik – ricorda Bianchi – e gli chiesi una foto-ricordo. Lui mi rispose: ‘Sono io che dovrei chiederla a te». Alla fine degli anni Novanta, Coccoluto partecipa ad un provino al teatro Parioli. Maurizio Costanzo cercava talenti. Con lui c’era l’amico e collega Paolo Pompei. «Coccoluto, vuole salire sul palco e cantare qualcosa? – gli chiesero – Lui disse ‘no, grazie’, e passò oltre”.

Coccoluto al compleanno dei 40 anni di Totti

«Era l’anti-dj, non ha mai neanche voluto avere un’agenzia di booking, odiava gli intermediari», sintetizza Giancarlino, che lo volle con sé nel 1996 quando aprì il Goa. «Gli offrii la serata del giovedì – ricorda – e poi lo feci entrare come socio».

Insieme hanno girato le consolle di mezzo mondo e hanno fatto ballare, a Roma, decine di migliaia di persone al Festival Amore, nell’ex Fiera di Roma. Il figlio di Coccoluto, Gianmaria, 26 anni, in arte GNMR, suona sempre al Goa. Nell’ultimo anno, si era impegnato per lanciare un messaggio di ripresa, in un periodo nero per le discoteche. 

Coccoluto all'Hotel Butterfly

L’IMPEGNO PER LA NOTTE
E così, con Luisa Berio, aveva dato vita al progetto “Total Volume”, suonando a porte chiuse al St. Regis. «Ha sempre lottato per il mondo della notte – ricorda Giancarlino – anche nei momenti più difficili, anche quando tutti ci davano contro». Ora, con il figlio Gianmaria, porterà avanti un progetto a cui il dj teneva molto: una biblioteca musicale, con dischi e amplificatori. E, il mondo della notte, con il Silb, pensa già ad un evento per celebrarlo: «Ci ha sempre difesi – dice il presidente, Antonio Flamini – Quando le discoteche riapriranno, lo ricorderemo come merita».

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