Stavolta le misure anti-Covid non sono state «maccheroniche». L’assessorato al Decentramento del Comune di Roma ieri è rimasto con i portoni sbarrati: lucchetto all’entrata e bonifica anti-Covid. Ma la sequenza di contagi negli uffici dell’assessore Andrea Catarci, lui stesso positivo, lascia in Campidoglio una scia di polemiche difficile da scacciare. Nel Pd i malumori scorrono via chat e nelle riunioni interne. L’alleato, l’unico esponente della Sinistra in giunta, viene definito come minimo «incauto», come confermano due consiglieri dem al Messaggero, chiedendo l’anonimato. L’opposizione invece si prepara alla battaglia, attacca la gestione «artigianale» del focolaio, come l’ha chiamata su queste colonne lo stesso assessore. Il M5S annuncia all’Ansa e all’Adnkronos: «Prepariamo una mozione di sfiducia, vediamo se le altre forze di opposizione ci seguiranno».
Tutto il gruppo di Fratelli d’Italia, dal capogruppo Giovanni Quarzo al presidente della Commissione Trasparenza, Andrea De Priamo, chiede al sindaco Gualtieri «se siano stati rispettati o meno tutti gli obbligatori protocolli di legge sul contenimento del contagio, visto il cluster negli uffici».
«MACCHERONICO»
Si è scelta la via «maccheronica» delle precauzioni, per dirla con Catarci: «Non abbiamo messo nessuno in quarantena? È vero», ha confermato a questo giornale, scaricando la responsabilità sulle Risorse umane, una delega che Gualtieri ha tenuto per sé: «L’unica cosa che ci hanno detto era di sanificare gli uffici - è la tesi di Catarci - Qualche dipendente lo abbiamo mandato in ferie anticipate, dato che c’erano le vacanze». Altri invece hanno continuato a lavorare alla scrivania, zero smart working. Quattro dipendenti presenti un giorno, tre l’altro. «Sì, ma con i test negativi», si difende l’assessore.
Secondo Tiziana Baccolo, il medico competente del dipartimento delle Risorse Umane, la procedura è molto chiara: «L’assessore, che è il loro capo, doveva mandarli via». Anche per queste parole, riportate ieri, ora l’opposizione spinge per la mozione di sfiducia. «Dopo le incredibili dichiarazioni dell’assessore Catarci sulle “maccheroniche” procedure anti-Covid - attacca Antonio De Santis, capogruppo della lista Raggi - oggi Il Messaggero riporta il parere del medico competente delle Risorse Umane, che contrasta con i metodi che sarebbero stati adottati. L’episodio è grave e imbarazzante». Un imbarazzo che contagia il Pd, il partito del sindaco, che sulle misure anti-Covid è schierato per la linea rigorista. La capogruppo dem, Valeria Baglio, ha chiesto il Super Green pass per accedere all’Aula Giulio Cesare, mossa che escluderebbe la Raggi, non vaccinata. La proposta sarà discussa oggi nella seduta dei capigruppo. «Ma senza l’ok di tutta l’opposizione - spiegano dal Pd - applicheremo la legge, quindi servirebbe solo il pass base». All’ex sindaca basterà il solito tampone.