Roma, cluster in Campidoglio: chiude l’assessorato. «Sfiducia per Andrea Catarci»

Bonifica al Tempio di Giove, l’assessore positivo nel mirino dell’opposizione per le misure Covid «artigianali»: lasci la giunta

Cluster in Campidoglio, chiude l assessorato. «Sfiducia per Catarci»
di Lorenzo De Cicco
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Venerdì 14 Gennaio 2022, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 17:02

Stavolta le misure anti-Covid non sono state «maccheroniche». L’assessorato al Decentramento del Comune di Roma ieri è rimasto con i portoni sbarrati: lucchetto all’entrata e bonifica anti-Covid. Ma la sequenza di contagi negli uffici dell’assessore Andrea Catarci, lui stesso positivo, lascia in Campidoglio una scia di polemiche difficile da scacciare. Nel Pd i malumori scorrono via chat e nelle riunioni interne. L’alleato, l’unico esponente della Sinistra in giunta, viene definito come minimo «incauto», come confermano due consiglieri dem al Messaggero, chiedendo l’anonimato. L’opposizione invece si prepara alla battaglia, attacca la gestione «artigianale» del focolaio, come l’ha chiamata su queste colonne lo stesso assessore. Il M5S annuncia all’Ansa e all’Adnkronos: «Prepariamo una mozione di sfiducia, vediamo se le altre forze di opposizione ci seguiranno».

Tutto il gruppo di Fratelli d’Italia, dal capogruppo Giovanni Quarzo al presidente della Commissione Trasparenza, Andrea De Priamo, chiede al sindaco Gualtieri «se siano stati rispettati o meno tutti gli obbligatori protocolli di legge sul contenimento del contagio, visto il cluster negli uffici».

La Lega parla di «protocolli improvvisati». Per i consiglieri della lista Calenda «con il Covid non si scherza e non può essere gestito nel modo maccheronico e artigianale dichiarato da Catarci», è fondamentale invece «valutare lo smart working». Cosa che l’assessore positivo non ha fatto: dopo i primi 3 casi di Covid tra i dipendenti, accertati tra il 20 e il 24 dicembre, nessun lavoratore venuto a contatto con gli infetti è stato messo in quarantena, a nessuno è stato concesso il lavoro agile da casa. Tutto questo, prima che il governo varasse il decreto che evita l’isolamento ai contatti che hanno il booster.

«MACCHERONICO»

Si è scelta la via «maccheronica» delle precauzioni, per dirla con Catarci: «Non abbiamo messo nessuno in quarantena? È vero», ha confermato a questo giornale, scaricando la responsabilità sulle Risorse umane, una delega che Gualtieri ha tenuto per sé: «L’unica cosa che ci hanno detto era di sanificare gli uffici - è la tesi di Catarci - Qualche dipendente lo abbiamo mandato in ferie anticipate, dato che c’erano le vacanze». Altri invece hanno continuato a lavorare alla scrivania, zero smart working. Quattro dipendenti presenti un giorno, tre l’altro. «Sì, ma con i test negativi», si difende l’assessore.

Secondo Tiziana Baccolo, il medico competente del dipartimento delle Risorse Umane, la procedura è molto chiara: «L’assessore, che è il loro capo, doveva mandarli via». Anche per queste parole, riportate ieri, ora l’opposizione spinge per la mozione di sfiducia. «Dopo le incredibili dichiarazioni dell’assessore Catarci sulle “maccheroniche” procedure anti-Covid - attacca Antonio De Santis, capogruppo della lista Raggi - oggi Il Messaggero riporta il parere del medico competente delle Risorse Umane, che contrasta con i metodi che sarebbero stati adottati. L’episodio è grave e imbarazzante». Un imbarazzo che contagia il Pd, il partito del sindaco, che sulle misure anti-Covid è schierato per la linea rigorista. La capogruppo dem, Valeria Baglio, ha chiesto il Super Green pass per accedere all’Aula Giulio Cesare, mossa che escluderebbe la Raggi, non vaccinata. La proposta sarà discussa oggi nella seduta dei capigruppo. «Ma senza l’ok di tutta l’opposizione - spiegano dal Pd - applicheremo la legge, quindi servirebbe solo il pass base». All’ex sindaca basterà il solito tampone.

 

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