Roma, clochard ucciso in strada: «Pugnalato dopo una lite»

Roma, clochard ucciso in strada: «Pugnalato dopo una lite»
di Morena Izzo
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Venerdì 12 Febbraio 2021, 00:11

È stato trovato agonizzante a terra, in un lago di sangue, con una profonda ferita al torace e altri tagli, compatibili con quelli inferti da un coltello, Andrei Angheluta, un uomo di 36 anni senza fissa dimora, morto poche ore dopo il suo ricovero all’ospedale Gemelli. E’ accaduto a Monterotondo in via San Martino, davanti a un’abitazione, nella notte tra martedì e mercoledì. Erano le 2 quando alcune persone, anche loro di nazionalità romena come la vittima, hanno sentito delle urla provenire dalla strada. Voci concitate in una discussione che forse ha coinvolto più persone, ma non è chiaro. Sono state proprio quelle voci a svegliarli nella notte.

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E così si sono precipitati in strada, dopo aver avuto l’impressione che qualcuno avesse citofonato a casa loro, forse la vittima, nel disperato tentativo di chiedere aiuto, ma senza riuscire a dire nulla.

Una volta usciti dal portone, a terra hanno trovato il corpo del trentaseienne. Perdeva molto sangue, ma era ancora cosciente, anche se non sarebbe stato in grado di dire nulla su quello che gli era accaduto. E così hanno chiamato immediatamente il 118. È questo quanto ricostruito dai soccorritori e dalle forze dell’ordine.

LE INDAGINI

Le condizione del trentaseienne sono parse da subito disperate ed è stato trasportato prima all’ospedale Santissimo Gonfalone di Monterotondo e dopo in codice rosso al Policlinico Gemelli di Roma, dove gli è stata riscontrata una ferita penetrante in zona toracica, oltre ad altre ferite minori sempre da taglio. Qui è morto poche ore dopo il suo ricovero, nel tardo pomeriggio di mercoledì, a causa di un’emorragia. Sul caso è stato aperto un fascicolo contro ignoti dalla Procura di Tivoli e sono in corso le indagini dei carabinieri della compagnia di Monterotondo, che stanno ricostruendo la rete dei contatti dell’uomo e raccogliendo le testimonianze dei residenti della zona. Il trentaseienne era già noto alle forze dell’ordine e saltuariamente trovava riparo in una baracca nelle campagne non molto distante da dove è stato trovato in fin di vita. Il quadro clinico dell’uomo, stando a quanto accertato in queste ore dagli inquirenti, era già compromesso da altre patologie.

Solo l’autopsia potrà chiarire quali sono state le reali cause del decesso: qualora fossero imputabili alle ferite, si aprirebbe un’indagine per omicidio. Sul posto non era presente il coltello con il quale sarebbe stato ferito. E non risulta nessuna traccia neanche del suo o dei suoi presunti aggressori. Stando a quanto riferito dai residenti della zona fino a questo momento. Nessuno avrebbe visto altri scappare quella notte. In quell’area, peraltro, non sono presenti neanche telecamere di videosorveglianza, che potrebbero essere di aiuto agli inquirenti a ricostruire quanto accaduto. Una vicenda che si tinge di giallo, sulla quale potrebbe far luce l’autopsia, che è stata disposta dal magistrato di turno sul corpo della vittima. 

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