Cinghiali a Roma, Raggi denuncia in Procura la Regione: «Gestione sua, presenza incontrollata di animali»

Cinghiali a Roma, Raggi denuncia in Procura la Regione Lazio: «Gestione sua, presenza incontrollata di animali»
di Giuseppe Scarpa
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Giovedì 2 Settembre 2021, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 12:09

È scontro tra Campidoglio e Regione Lazio. L'oggetto della contesa riguarda la questione cinghiali. Animali selvatici che ormai, da diverso tempo, hanno invaso la Capitale. La vicenda era già oggetto di polemica politica da ieri, però, è diventato anche un caso giudiziario.
La sindaca Virginia Raggi ha infatti presentato un esposto in Procura contro la Regione Lazio in merito alla gestione dei cinghiali nelle aree urbane «ricadenti nel territorio di Roma Capitale». Per questo motivo a piazzale Clodio è stato aperto un fascicolo senza ipotesi di reato e a carico di ignoti. Un atto dovuto in attesa che il pubblico ministero approfondisca nel dettaglio quello che sono le accuse mosse dalla prima cittadina.

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LA DENUNCIA
In pratica, secondo la sindaca Raggi, dovrebbe essere la Regione a monitorare e gestire la popolazione di cinghiali ed evitare, in questo modo, che diversi esemplari si riversino nelle strade o nei parchi della Capitale. Una condizione che, per i romani, potrebbe divenire rischiosa anche perché si tratta, pur sempre, di animali selvatici le cui reazioni possono essere imprevedibili.
Ecco alcuni passaggi più rilevanti dell'esposto: «la presenza massiccia e incontrollata dei cinghiali» nelle aree urbane sarebbe «conseguenza della mancata previsione e/o attuazione da parte della Regione Lazio di efficaci piani di gestione».

Secondo l'articolo 19 della legge 157 del 92 sarebbero «le Regioni a dover provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia».


Ma non è tutto. Per il Campidoglio infatti la Regione Lazio «risulterebbe inadempiente al Protocollo d'Intesa sottoscritto con la Città Metropolitana di Roma Capitale e Roma Capitale» che prevede che sia la Regione a dover predisporre piani di gestione nelle aree ricadenti nel territorio» della Capitale «e a dover individuare strutture regionali in grado di ricevere gli animali vivi, catturati nell'ambito delle attività di controllo numerico».

 

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