Christian, ucciso da un vaso a Roma: «Sì alla targa». La mamma in Campidoglio dalla Raggi

Christian, ucciso da un vaso a Roma: «Sì alla targa». La mamma in Campidoglio dalla Raggi
di Raffaella Troili
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Martedì 15 Ottobre 2019, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 10:03

Una targa, un ricordo, comunque un simbolo che resti per sempre a ricordare una morte tanto assurda. L'appello di Elisabetta, la mamma di Christian Giacomini - il 13enne che il 10 settembre 2012 morì su via Appia Nuova colpito da un vasetto fissato male e caduto dal sesto piano - non è caduto nel vuoto. La sindaca Virginia Raggi - alla quale la famiglia aveva scritto - ha dato mandato agli uffici di verificare la fattibilità della richiesta. Ora verrà contattata la famiglia Giacomini per fissare un incontro in Campidoglio. C'è dunque la volontà da parte dell'Amministrazione di accogliere la richiesta della mamma, che da allora ogni giorno va a posare un fiore, un santino, una foto sul palo nei pressi del marciapiede dove è morto il figlio mentre passeggiavano. Ancor più dopo che è diventato di dominio pubblico il dramma che è costretta a subire: qualcuno ogni notte va a strappare i nastri, i fiori, anche le immagini sacre che lei e altri vanno a portare, fermandosi per una preghiera o solo un segno della croce. Una tragedia che ha colpito un quartiere, è rimasta negli occhi di residenti e negozianti, molti ora sono indignati da questa continua offesa. Al fianco di Elisabetta, che ha ricevuto tanti messaggi di solidarietà. Stanno cercando di capire chi con tanta rabbia si accanisce su quelle poche decorazioni che lei tenacemente rimette ogni giorno.

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Il 10 settembre scorso Sonia, zia di Christian ha scritto al Gabinetto della sindaca per aiutare Elisabetta nella sua battaglia. «Non so più a chi rivolgermi, spero possiate aiutarmi dal profondo del cuore. Mia cognata, una mamma che ha perso un figlio, immaginate come possa stare, in ricordo di questo ha sempre messo sul palo dove è accaduta la tragedia la foto del figlio, mio nipote, la foto di una Madonnina e fiori. Da quel giorno ad oggi, lei puntualmente porta un fiore o attacca la foto del figlio e puntualmente qualcuno gliele toglie. So benissimo che è un luogo pubblico ma tanta cattiveria per me è inconcepibile. Per questo vi chiedo il permesso di apporre una targa con la foto di mio nipote». Dal Comune le risposero di rivolgersi al Municipio o alla Polizia locale ma risposte esaustive non sono arrivate. Così le due hanno riscritto al Gabinetto del sindaco. E la Raggi ha accolto l'appello accorato. Ora si studierà la soluzione migliore per accontentare una mamma che ogni giorno va a ricordare suo figlio nel punto in cui l'ha perso.
 
 

 

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