Roma, tornano i centurioni: l'ordinanza è scaduta ma il Campidoglio l'ha dimenticato

I centurioni sono tornati: l'ordinanza è scaduta ma il Campidoglio l'ha dimenticato
di Stefania Piras
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Martedì 2 Aprile 2019, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 11:14

No, non è un pesce d'aprile. Mentre scattava l'ora legale, a Roma è scaduta l'ordinanza che mette al bando i centurioni che adescano i turisti. E, com'era prevedibile, all'alba i finti Russel Crowe hanno indossato elmetto (un casco con una scopa), mantello e sono ricomparsi all'ombra del Colosseo.
Proprio come l'ordinanza anti alcol: la giunta Raggi si era dimenticata di prorogarla e per un giorno è scattato il drink libero e selvaggio.

Lo scorso tre gennaio la sindaca aveva emanato un'ordinanza, valida per tre mesi fino al 31 marzo, con il divieto di «qualsiasi attività che preveda la disponibilità ad essere ritratto come soggetto in abbigliamento storico (ad esempio come centurioni)».

TEMPORANEA
Un'ordinanza concepita come temporanea in attesa dell'entrata in vigore del nuovo regolamento della Polizia urbana che vieta proprio i gladiatori a tempo indeterminato.

Ma a Roma è così: le pastoie burocratiche sfiancano tutti gli intenti, l'ira della sindaca, tutti i moniti, gli stilemi e i tuoni: «È inaccettabile!». E basta la forza inesorabile di un calendario a rendere vani provvedimenti, sforzi e proclami di civiltà.

E loro, i gladiatori, sono tornati. Tronfi, smargiassi, ma soprattutto fieri di sentirsi di nuovo parte dell'arredo. Fake, certo, ma a loro che importa? Finti ma vivi e vegeti grazie a una dimenticanza che li legittima nuovamente a invadere il panorama capitolino, vestiti da antichi romani a caccia di foto e soldi. E lo fanno con un'aggressività che sconfina nel penale. Per una foto pretendono dai 20 ai 50 euro. Un comportamento bizzarro? No, si chiama estorsione. E ci sono figuranti già indagati a piazzale Clodio per aver vessato i turisti vicino ai monumenti. Quattro finti legionari ripresi dalle telecamere di videosorveglianza mentre spintonavano alcuni turisti sono stati rinviati a giudizio. Nelle guide per stranieri, d'altronde, sono descritti come borseggiatori. Personaggi che nell'ordinanza scaduta domenica notte erano definiti inverosimili e lesivi del patrimonio culturale della città perché offrono «una ricostruzione della figura del tutto priva di fondamento o valore storico».

LE SANZIONI
Non sono nemmeno artisti di strada, c'era scritto. Le sanzioni erano il sequestro amministrativo del travestimento, di calzari ed elmetti, e soprattutto multe salate che in misura ridotta non andavano sotto i 400 euro. «Vogliamo continuare a garantire ai turisti e alla cittadinanza la sicurezza e la piena fruibilità e vivibilità dei beni culturali», diceva il capogruppo del M5S in Campidoglio Giuliano Pacetti. E allora, quella volontà dove è finita? «Un'ordinanza giusta perché i centurioni non rappresentavano Roma!», tuonava Pacetti festeggiando l'ordinanza-yogurt con la data di scadenza deperibile, e di fatto deperita. E un'amministrazione che non si ricorda di mettere la sveglia per un misero trimestre, rappresenta una città nata millenni fa?

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