Roma, sigilli alla discoteca abusiva “Central” di Testaccio

La discoteca chiusa a Testaccio
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Martedì 2 Aprile 2019, 12:40
Chiuso il “Central” di Testaccio, locale risultato abusivo e frequentato da pregiudicati. Sigilli a un bar di Centocelle. Con un provvedimento del questore, è stata dispost la chiusura definitiva del locale di Testaccio, privo di ogni autorizzazione comunale e già teatro di risse e disordini.

Già nel recente passato gli agenti del commissariato Celio, avevano avuto modo di constatare che all’interno vi si accalcavano, specie nel fine settimana, decine di giovani soprattutto per consumare bevande alcoliche sino all’alba.

Anche il Comune di Roma aveva emesso nel recente passato una determina dirigenziale con cui veniva disposta nei confronti dello stesso locale la cessazione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande, ma ciò non aveva impedito al gestore di continuare nell’ attività irregolare.


Lo scorso 17 febbraio scorso un ragazzo aveva denunciato di essere stato aggredito e percosso violentemente con un bastone da due uomini, appena dopo essere uscito dal locale “Central”. Il “Central”, autorizzato come “circolo privato”, svolgeva in realtà una vera e propria attività di discoteca e di somministrazione di alimenti e bevande, consentendo l’ingresso a chiunque pagasse il biglietto.  Una vera e propria discoteca dunque, con tanto di effetti luminosi, postazione per il dj, diffusori sonori e musica riprodotta ad alto volume e possibilità di bere tranquillamente e senza vincoli di orario, bevande alcoliche con la possibilità di pagare col bancomat. Un’ attività imprenditoriale a chiari fini di lucro.

Sempre ieri, gli agenti del commissariato Prenestino hanno dato esecuzione ad un altro provvedimento emesso dal Questore di Roma, Carmine Esposito, con il quale è stata disposta la chiusura per 10 giorni di un bar in Viale della Primavera.
A gennaio nel locale una ragazza, dopo aver trascorso la serata all’interno aveva consumato una bevanda alcolica con dentro presunti allergeni tali da procurale uno shock anafilattico che le avevano causato la morte. L’esercizio commerciale sottoposto a minuziosi accertamenti da parte dei poliziotti è risultato essere un ritrovo abituale di pregiudicati, rilevata la presenza di lavoratori privi del regolare contratto e riscontrate numerose inottemperanze sulle indicazioni degli allergeni dei prodotti posti in vendita. 
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