Castel Gandolfo, due ragazzi accoltellati al lago: arrestato 19enne. Lite per un passaggio: «Non mi va, ho sonno»

Castel Gandolfo, due ragazzi accoltellati al lago: arrestato 19enne. Lite per un passaggio: «Non mi va, ho sonno»
di Karen Leonardi
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Domenica 20 Giugno 2021, 07:38 - Ultimo aggiornamento: 11:16

È scoppiata per futili motivi, addirittura per chi dovesse dare un passaggio a casa a due di loro, la rissa avvenuta all'alba di venerdì, al lago di Castel Gandolfo, all'altezza dello stabilimento La Playa, finita con l'accoltellamento di due ventenni, rimasti gravemente feriti e tuttora ricoverati in prognosi riservata all'Ospedale dei Castelli Romani, dove sono stati trasportati in codice rosso da due ambulanze del 118.
Identificato ed arrestato, per duplice tentato omicidio e lesioni personali, l'autore dell'aggressione, Cesare Colagrossi, un 19enne di Rocca di Papa, già noto alle forze dell'ordine, individuato dai carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo mentre tentava di scappare.

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I SOCCORSI
I due giovani, entrambi incensurati, uno di Albano con la passione della boxe, l'altro uno studente di Lanuvio, sono stati ricoverati al nosocomio di Ariccia, dove sono arrivati in condizioni gravi intorno alle 3 per armi da taglio al volto, alla schiena, al collo e all'addome, procurate con una lama lunga 10 centimetri.

Il più grave, il 20enne di Lanuvio, colpito alla carotide con un violento fendente, è stato sottoposto d'urgenza ad un delicato intervento chirurgico. Quando è arrivato al pronto soccorso i medici lo hanno subito trasferito in sala operatoria : una lotta contro il tempo l'emorragia avrebbe potuto essergli fatale. Sette coltellate hanno raggiunto l'altro ragazzo, anche lui operato, colpito ad un rene, al volto, alla schiena, all'addome e rimasto a terra in una pozza di sangue. Per lui la prognosi è di 40 giorni.

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LA FUGA
Colagrossi è stato bloccato sulla via Olimpica, mentre cercava di guadagnarsi la fuga a piedi. I carabinieri del comando castellano, diretti dal capitano Davide Acquaviva, lo hanno fermato a due chilometri di distanza, a piedi. Il coltello, di cui si era sbarazzato, è stato trovato poco distante. Per lui si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli.

In base alla ricostruzione della vicenda da parte dei militari è nata una discussione all'interno del gruppo a causa del rifiuto di un ragazzo, che prima si era reso disponibile ad accompagnare gli altri a casa, di dare un passaggio agli altri componenti della comitiva. «Non mi va, ho sonno» ha detto, provocando la reazione immediata degli altri. Dalle parole ai fatti. In pochi secondi, urla, grida di aiuto, intorno alle 2, hanno svegliato i residenti della zona che hanno chiamato i carabinieri.
 

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