Casamonica, le faide nel clan causate da spaccio e matrimoni finiti male

Casamonica, le faide nel clan causate da spaccio e matrimoni finiti male
di Giuseppe Scarpa
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Venerdì 19 Giugno 2020, 08:28

I matrimoni sono una cosa seria per i Casamonica. L'amore tra gli sposi è una variabile. Ciò che rileva è accrescere il territorio da controllare e quindi i soldi da incassare. In una parola il prestigio. Quasi si trattasse di unioni tra vecchie casate nobiliari, se il matrimonio è organizzato bene tutti sono felici perché il business della droga e dell'usura può ulteriormente lievitare. Ma se le nozze vanno male si va alla guerra. E la guerra la si combatte per davvero. Armi in pugno con assediati e assedianti. Quando poi il conflitto rischia di far implodere l'intero clan si ricorre alla diplomazia e quindi a un altro matrimonio riparatore. Ad aprire uno squarcio sulle tradizioni di famiglia è ancora una volta Simona Zakova ex moglie di Raffaele Casamonica, adesso collaboratrice di giustizia. Agli agenti della squadra mobile racconta un episodio, finito agli atti dell'inchiesta, che restituisce agli inquirenti il vero valore delle nozze all'interno del clan.

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Graziella Di Guglielmo moglie di Christian Casamonica, figlio del capo Ferruccio, abbandona il tetto coniugale. Il motivo? Dissapori con la suocera, Gelsomina Di Silvio. Di Guglielmo vuole portare con sé il marito. Farlo trasferire. Il progetto è ostacolato da Ferruccio e Gelsomina. Il trasloco di Christian comporterebbe il trasferimento verso i Di Guglielmo di una quota degli affari gestiti dallo sposo. Perciò esplode la faida: «Spesso le liti fra i vari gruppi - ha spiegato Zakova agli inquirenti - sorgono per questioni riguardanti i matrimoni. A esempio dal 2010 esiste un conflitto fra i Casamonica e i Di Guglielmo. Christian ha sposato Graziella, la quale, a causa di mia suocera, è andata via da casa e voleva che il marito la seguisse, ma i miei suoceri non erano d'accordo: Christian avrebbe lavorato per loro (i Di Guglielmo hanno la gestione dello spaccio alla Romanina). Questo ha creato un conflitto enorme fra le due famiglie, al punto che hanno stabilito che i familiari di Christian non potevano andare in alcune zone (Romanina, Tor Vergata, Ostia) e i Di Guglielmo in altre (Grottaferrata, Morena, Tor Bella Monaca, Finocchio, Lunghezza). A causa di tali questioni Christian ha subito un pestaggio».
 



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La mano di Antonietta Casamonica stava, invece, trascinando verso il baratro il clan a metà anni Novanta. A contendersi la donna, Guerrino detto Pelè e Guido. Antonietta era promessa in sposa al primo e legata sentimentalmente al secondo. La disputa è finita a colpi di pistola, senza feriti. Tuttavia prima che il conflitto degenerasse la famiglia si riunì per mettere pace. «Pasquale manda a casa una macchina che ha fatto fuoco - racconta sempre Zakova - Loro stavano dentro, si sono armati, sono usciti fuori, hanno capito che era Pasquale, hanno preso le pistole, si sono messi dentro una macchina Raffaele, Christian, Guido, Ferruccino, Marco e sono andati verso la casa di Pasquale» e hanno sparato. La pace alla fine verrà sancita grazie ad un altro matrimonio. L'intuizione è di Gelsomina Di Silvio: «Gelsomina, secondo il racconto di Zakova, convinse la figlia Sonia a sposare il cugino Guerrino. Sonia scrisse diverse lettere a Guerrino, il quale non appena giunse in Italia dalla Germania, accettò di prenderla in sposa; i due clan organizzarono quindi il matrimonio e, intorno all'anno 2000, si ricompose il rapporto tra i due sodalizi».

 

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