M5s, Casaleggio: i due mandati restano e Virginia Raggi rischia

M5s, Casaleggio: i due mandati restano e Virginia Raggi rischia
di Simone Canettieri
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Venerdì 12 Giugno 2020, 10:39

«Sulle questioni del movimento generale e sulle regole dei due mandati e tutte le altre regole che abbiamo, noi, come Rousseau, gestiamo i processi quindi nel momento in cui ci sono queste regole facciamo in modo che vengano rispettate oppure facciamo in modo che i probiviri abbiano le informazioni che gli servono». Davide Casaleggio, proprietario della piattaforma Rousseau, manda un messaggio chiaro a quanti nel M5S vorrebbero correre per un altro giro, praticamente tutta l’attuale classe dirigente: ministri e big che siedono che in Parlamento.

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La guerra nel Movimento tra il figlio del Fondatore e gli “eletti”, come Luigi Di Maio a Paola Taverna ormai è totale. Con gran parte dei deputati e senatori che ormai si rifiutano di pagare la quota mensile di 300 euro a Rousseau. Casaleggio sa che nel futuro del Movimento potrebbe diventare un service esterno e non più il motore come è stato fino al governo con la Lega. Con lui c’è “solo” Alessandro Di Battista che ha ancora un giro in Parlamento da poter spendere al contrario dell’attuale nomenklatura.

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In questa guerra rischia di rimetterci anche Virginia Raggi, la sindaca di Roma - così come la collega di Torino Chiara Appendino - per ricandidarsi ha bisogno di una deroga e di una votazione su Rousseau. Dal Campidoglio si dicono «sereni», convinti che le parole di «Davide non siano rivolte a Virginia». Ma in questa fase, la tensione è talmente alta che Casaleggio potrebbe impuntarsi anche sulle “sindache”. Come? Non mettendo a disposizione Rousseau per il voto degli iscritti. Un modo per creare un problema in più all’attuale dirigenza grillina che così cadrebbe ancora di più nel caos.

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D’altronde molti big nelle settimane scorse puntavano a usare Raggi come un grimaldello per buttare giù per sempre il totem dei due mandati. Ma Casaleggio è pronto all’ultima battaglia. In questo Vietnam ecco Dibba: «Se Virginia si candida farò campagna elettorale per lei». Si va verso il terzo mandato?

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