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Una riunione operativa a cui il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito ha lavorato ieri fino a tardi, ripetendo però che «non c’è motivo di allarmare la popolazione, non c’è nessun rischio». Restano valide le precauzioni consigliate dall’Oms: lavarsi bene le mani, usare la mascherina in luoghi pubblici assai frequentati, evitare il contatto con telefoni usati da altri e maniglie in caso fosse necessario prendere le dovute precauzioni. Attenzione anche ai colpi di tosse: coprite la bocca, starnutite su un fazzoletto o su un gomito. Infine, cucinare bene la carne, stare alla larga da animali non domestici, in caso contrario, lavarsi sempre bene le mani.
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Intanto, proprio ieri Lucia King, portavoce della Comunità cinese di Roma è tornata dalla Cina, da Shanghai, dove si circola con la mascherina, atterrata a Fiumicino nel tardo pomeriggio con un volo della China Eastern Airlines. «Sono stata fuori dieci giorni, tutti i passeggeri sono arrivati in aeroporto con la mascherina, che è stata poi tolta a bordo - racconta - la situazione è sotto controllo: in Cina hanno preso tutte le precauzioni del caso». In particolare alla dogana: «Dal controllo bagagli, alla mascherina, fino alla misurazione della febbre. Insomma i controlli in aeroporto sono altissimi. E noi tranquillissimi. Siamo partiti da Shanghai su un volo partito da un’altra città. A bordo ci è stato fatto riempire un modulo con i numeri di passaporto e di telefono. Insomma, chi torna in Italia è al sicuro e la comunità cinese è tranquilla, anche perché la città di Wuhan è blindata, non si entra e non si esce».
Prima di partire dalla Cina i passeggeri sono sottoposti a controlli accurati. «Non c’è allarme ma è meglio star tranquilli, il morbo sembra sia forte e si sta divulgando, con oltre 500 ricoverati e vittime in aumento».
Ma una volta in Italia Lucia King invita tutti a non farsi prendere dal panico. «I ristoranti? Sono di proprietà di gente che sta in Italia. È come dire: non andate in un ristorante mussulmano o italiano». Da qui l’invito a partecipare numerosi al Capodanno cinese, la tradizionale festa che è in programma il 2 febbraio, di cui lei è l’organizzatrice. «Una grande festa, colgo l’occasione per invitare tutti i bambini perché questo è l’anno del topolino. Ci sarà una sfilata di costumi cinesi di 56 etnie, danze e molto altro ancora». Anche lì, però, potrebbero scattare le precauzioni: «Se necessario inviteremo tutti a portare le mascherine», spiega Yang Dixi, tra gli organizzatori dell’evento.
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