Cani, a Roma il Comune vieta i bagni nei parchi: multe ai padroni

Basta tuffi al parco per Fido: il Comune di Roma multa i padroni
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 6 Marzo 2019, 10:52

Puffo, cioè il cane di Virginia Raggi, è avvisato: con la bella stagione, non pensi di sguazzare beatamente nel laghetto di Villa Borghese, per cercare un po' di refrigerio, come ha fatto l'estate passata sulle spiagge della Corsica, portato lì dalla sindaca. A Roma non si può, pena una multa dei vigili urbani. Se è contrariato, il first dog della Capitale, potrà tentare qualche mugolio di protesta con la padrona: è l'amministrazione di Raggi, difatti, a voler mettere al bando i bagni dei quadrupedi nei parchi dell'Urbe.

La misura compare nel nuovo Regolamento sul verde, che dopo un passaggio in giunta, ieri ha ottenuto l'avallo della Commissione Ambiente e a breve sarà discusso in Assemblea capitolina, per il varo finale. Da quel momento in poi, addio bagni nei laghetti. Questione di «decoro», spiegano in Comune, ma anche di sicurezza per le bestiole e per chi è di passaggio, magari bambini.

LO STOP
L'articolo 58 del codice recita testuale: «È vietato introdurre cani nei canali, nelle fontane e nei laghetti» Non saranno più tollerate, quindi, le capatine acquatiche degli amici a quattro zampe, anche loro provati, a volte, dalle torride estati capitoline. Per rinfrescarsi, dovranno industriarsi e trovare qualche altro rimedio, insieme ai padroni.

I quali, altrimenti, rischiano di vedersi recapitare una contravvenzione dalla Municipale.

Di che cifra stiamo parlando? Non è chiaro. L'importo sarà definito più in là, su questo punto il provvedimento discusso ieri si mantiene vago. E prevede semplicemente che «per le violazioni al presente regolamento si applichino le sanzioni amministrative pecuniarie previste dalla legge nonché le eventuali sanzioni accessorie e/o interdittive previste da specifiche normative di settore».
Ma come detto, l'entità esatta della stangata sarà materia di un secondo provvedimento: «La somma per cui è ammesso pagamento in misura ridotta è determinata con delibera della Giunta Capitolina per ogni singola violazione». Tocca aspettare, quindi, per capire se il conto sarà salato oppure no.

LE LAMENTELE
La stretta di Palazzo Senatorio fa già arricciare il naso a più di un proprietario. «In fondo - si ragionava ieri a spasso per Villa Ada - hanno diritto anche loro (i cani, ndr) a rinfrescarsi durante l'estate, col caldo che fa per chi resta a Roma...». E ancora: «Qui a Villa Ada c'è un laghetto molto isolato, dove viene solo chi ha il cane, nessuno viene disturbato». A dirla tutta, c'è anche chi guarda con favore alle nuove, intransigenti regole del Comune. Per ragioni pratiche, soprattutto: «È una fatica lavarlo dopo il tuffo, altrimenti che odoraccio...».

Un'alternativa ai laghetti in teoria ci sarebbe: la spiaggia Tiberis, l'arenile lungo il Tevere allestito l'estate scorsa dalla giunta grillina, con tanto di area per cani, appunto. Anche se perfino gli umani non hanno scalpitato per andarci. Anzi.

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