Campidoglio, da Pd e M5S la carta Pierpaolo Sileri se Raggi sarà condannata, la sfida a Bertolaso

Campidoglio, da Pd e M5S la carta Pierpaolo Sileri se Raggi sarà condannata, la sfida a Bertolaso
di Mario Ajello
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Venerdì 27 Novembre 2020, 06:58 - Ultimo aggiornamento: 15:04

Pierpaolo Sileri dice «non ne so nulla della mia candidatura a sindaco di Roma». E aggiunge, il viceministro della Salute: «Sono un 5 stelle e voterò per Virginia Raggi perché so quel che sta facendo». Ma al di là delle dichiarazioni ufficiali, una trama che riguarda Sileri è in corso. E potrebbe sfociare, se arriva a conclusione, in un clamoroso duello per il Campidoglio tra un medico (lui, in chiave rossogialla) e un altro medico (Guido Bertolaso, per il centrodestra).

 Sarebbe una sfida adattissima al momento che attraversiamo, quello del Covid e si spera del post Covid e della distribuzione del vaccino.

Cosma e Damiano, i protettori dei medici cui è intitolata una delle più belle basiliche di Roma, non diventarono sindaci ma santi.


I PROFILI
Quindi il paragone tra quei due antichi personaggi e i possibili sfidanti di adesso cioè Sileri e Bertolaso - il quale è così in pista, e con sondaggi tanto favorevoli che per ora si tiene lontano dai discorsi e dagli scenari su Roma e il viceministro grillino sembra imitarlo cadendo o fingendo di cadere dal pero - non si può fare. C'è tuttavia un movimento, sull'asse Pd-M5S che potrebbe incoronare proprio Sileri come candidato comune.

E piaccia o non piaccia, solo un personaggio con il suo profilo - grillino ma iper-contiano, governista e non pasdaran, iper-presenzialista tivvù per via del Covid il che non significa che possa funzionare come sindaco - potrebbe diventare la carta giusta, ragionano i rossogialli, per spingere la Raggi a ritirare la propria autocandidatura. E ad accettare un posto come sottosegretaria del governo Conte e guarda caso i dem sono tornati a insistere sull'urgenza di un rimpasto. Per di più, il ritiro della Raggi potrebbe essere determinato da motivi di forza maggiore: legati al processo d'appello per falso nella vicenda di Renato Marra (dopo l'assoluzione in primo grado) che dovrebbe arrivare a sentenza già il 14 dicembre. Una condanna muterebbe tutto lo scenario della corsa al Campidoglio, con i 5 stelle costretti a cambiare cavallo. In queste condizioni l'ipotesi Sileri è destinata a crescere. Questo chirurgo prestato alla politica si sente un protagonista dell'Italia d'oggi e i suoi compagni di partito lo descrivono ormai sopra le righe per quanto riguarda la considerazione di se stesso.


POPOLARITÀ
Bertolaso contro Sileri e Sileri contro Bertolaso dunque? Naturalmente è ancora tutto da decidere, e per quanto riguarda il centrodestra l'incontro tra i tre leader la prossima settimana sarà un passaggio importante, perché si vuole scegliere il nome giusto prima di Natale. Con l'ex capo della Protezione civile sono Berlusconi e Salvini, mentre FdI non mette veti ma è ancora aperta a tutte le possibilità. Un altro nome che gira è quello di Andrea Abodi, bella immagine, una vita nello sport, soprannominato il Malagò di destra, presidente del Credito Sportivo.
La carta Sileri - ragionano nel Pd - toglierebbe molti problemi a Zingaretti. Non solo quello di doversi candidare lui (e non ne ha voglia) ma anche quello di non dover più rincorrere un possibile uomo forte dei dem (poco generosamente si tirano tutti indietro) e di dimostrare che le possibilità di fare l'accordone nazionale e locale con i 5 stelle non è affatto sfumato.


Nel caso si concretizzi la carta Sileri, Calenda resterebbe in campo. E comunque: «In una fase così può funzionare», questo si dice a sinistra e nei 5 stelle sul medico Sileri. Che poi è quanto si dice a destra sul medico Bertolaso. Ma con o senza questi due, e al di là delle origini professionali di chi sarà candidato, di certo a Roma serve un guaritore. Rapido e super pragmatico.
 

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