Campidoglio, beffa fondi: 400 milioni sprecati per mancanza di progetti

Campidoglio, beffa fondi: 400 milioni sprecati per mancanza di progetti
di Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Sabato 3 Agosto 2019, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 17:56
Quattrocento milioni di euro, o poco meno, mai utilizzati. Fermi tra progetti non completati, iter di aggiudicazione degli appalti che si bloccano, commissioni che non si riuniscono, contenziosi che durano anni, scarsa capacità di programmazione del Campidoglio. E così l'amministrazione comunale non riesce a spendere tanti soldi, molti dei quali fermi da più di sei anni, che significherebbero sviluppo, occupazione e miglioramento della qualità della vita dei romani: fondi stanziati sul bilancio della Regione, ma anche risorse proprie di Palazzo Senatorio, persino gli interventi straordinari approvati per il Giubileo del 2016. Tutti racchiusi in un unico dossier che elenca, in dettaglio, tutte le opere ferme nonostante la disponibilità di finanziamenti. «Un quadro che denota l'incapacità delle ultime amministrazioni capitoline, da Alemanno alla Raggi, di utilizzare le risorse effettivamente disponibili - sottolinea Eugenio Patanè, consigliere regionale Pd - Inutile che la sindaca chieda continuamente altre risorse se poi non è in grado di spenderle, creando solo un evidente danno alla città, che perde così importanti occasioni di sviluppo».

Atac, il caso dei nuovi bus: già fermi dopo un giorno

LE RISORSE
Ad allarmare sono soprattutto i 135 milioni di euro che fanno parte dello stock di risorse in perenzione: ossia quei fondi che, dopo essere rimasti inutilizzati per più anni, sono finiti su un binario morto e, per essere riattivati, necessiterebbero di un particolare iter amministrativo. Si tratta di progetti varati tanto tempo fa, con punte anche di 10-15 anni, che da allora sono fermi in qualche cassetto del Campidoglio, nonostante siano stati debitamente finanziati. «E in questo capitolo ci sono opere di grande importanza per la città - spiega Patanè - Basti pensare ai prolungamenti delle linee A e B della metropolitana, fino a Casal Monastero e alla Romanina». Questi, come detto, sono i casi più gravi: interventi rimasti bloccati da troppo tempo che sarà molto difficile mettere in cantiere, a meno di non voler avviare da capo tutto l'iter.

I RESIDUI
Altro discorso è quello dei 156 milioni di residui passivi: fondi stanziati dalla Regione per opere da realizzare nella Capitale, ma ancora non utilizzati dall'amministrazione capitolina, che sono ancora iscritti nel bilancio della Pisana in attesa che gli appalti si sblocchino. Qui, oltre alle opere pubbliche, vi sono anche soldi da spendere per politiche sociali e interventi urbanistici: dalle misure di contrasto alla povertà (con il reddito di inclusione) ai piani sociali di zona, fino ai contributi per le residenze sanitarie assistite.

L'ITER
L'ultimo capitolo riguarda l'annoso problema delle gare bandite dal Campidoglio, con risorse proprie, che si incagliano per mesi (o anche anni) durante l'iter di assegnazione dell'appalto, rendendo inutile gli stanziamenti messi in bilancio. Solo nel 2018 sono stati 108 i milioni di euro inseriti nei documenti contabili di programmazione ma poi non effettivamente utilizzati durante l'anno. Tra questi, anche alcuni residui dell'Anno Santo: come il bando per la manutenzione straordinaria delle caditoie sugli 800 chilometri di strade di grande viabilità della Città eterna, quelli di competenza diretta di Palazzo Senatorio. E i risultati, a ogni ondata di maltempo, sono ben chiari.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA