Campidoglio, boom di debiti con le imprese e i fornitori

Campidoglio, boom debiti con le imprese e i fornitori
di Fabio Rossi
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Lunedì 11 Marzo 2019, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 08:32
Più debiti nei confronti delle imprese e una lista di creditori che si allunga anno dopo anno: dalle officine meccaniche alle cooperative sociali, dai laboratori di analisi cliniche ai radio taxi, sono sempre più quelli che bussano quotidianamente alle porte (e alle casse) del Campidoglio. Dall'ultimo report della Ragioneria generale di Roma Capitale sull'indicatore di tempestività dei pagamenti e sull'ammontare complessivo dei debiti commerciali - ossia quelli che l'amministrazione comunale ha nei confronti dei privati - emergono dati apparentemente in controtendenza: il numero medio di giorni necessari per i pagamenti diminuisce - con un segnale evidentemente positivo - ma il passivo aumenta costantemente, così come si ingrossa la platea delle imprese che attendono un bonifico proveniente da Palazzo Senatorio.
IL ROSSO
Nell'ultimo anno, infatti, l'attesa media necessaria per ricevere un pagamento è scesa di 14 giorni, ma ci sono quasi 800 imprese in più che vantano crediti nei confronti di Roma Capitale (da 4.189 a 4.966) e i debiti commerciali sono aumentati di circa un quinto, da 1.137 a 1.508 milioni di euro.


3.5
I miliardi di euro
di passivi accumulati
dal Campidoglio
dal 2009 a oggi



A causare questa apparente contraddizione è l'espansione del numero di beni e servizi che vengono acquistati all'esterno della macchina amministrativa: dalla manutenzione dei mezzi di proprietà comunale ai noleggi, sono tante le piccole spese aggiuntive che il Campidoglio deve affrontare anche per colmare le carenze interne di un Comune che deve affidarsi sempre più ai privati anche per colmare lacune interne. Insomma, anche se i pagamenti sono più veloci diventano ogni anno di più quelli da affrontare. Basti pensare che, solo per l'anno in corso, il comune è pronto a spendere più di 20 milioni euro in «incarichi professionali esterni per progettazioni, studi e ricerca», che riguardano anche progetto ordinari, come la manutenzione di strade e marciapiedi.

I RESIDUI
In Campidoglio, quindi, la massa passiva totale continua ad aumentare anno dopo anno. Non si tratta ovviamente del debito storico, antecedente al 2008, ossia di quei 12 miliardi e passa affidati dal Governo, allora guidato da Silvio Berlusconi, alla gestione commissariale, una sorta di bad company capitolina. I residui passivi di Palazzo Senatorio, recentemente sono invece debito tutto nuovo, accumulato dal 2009 in poi. E oggi questa voce ha superato i tre miliardi e mezzo, con una tendenza in costante crescita attraverso le ultime tre amministrazioni che si sono succedute sul colle capitolino: centrodestra, centrosinistra e M5S.

LE SPESE
La parte più consistente di questa massa debitoria (oltre 2,7 miliardi) compare al capitolo delle spese correnti: qui si tratta di reale passivo, con una serie di voci di spesa che devono essere ancora onorate. Ma ci sono anche debiti nei confronti delle municipalizzate, Atac e Ama in prima fila, che però rientrano in complicate partite di giro tra il Campidoglio e le sue aziende che aprono anche contenziosi, come nel caso dell'ultimo bilancio dell'azienda di via Calderon de la Barca, dove amministrazione e municipalizzata hanno litigato per mesi, fino alla sostituzione dei vertici aziendali, su 18 milioni di spese cimiteriali arretrate.

GLI INVESTIMENTI
Discorso diverso, invece, per le spese in conto capitale, utilizzate per gli investimenti: dalle opere pubbliche alla manutenzione straordinaria della città. Qui il passivo è composto in massima parte da mutui, accesi nell'ambito della normale capacità d'indebitamento degli enti locali per il finanziamento di questo tipo di spese. Ma a pesare sul totale dei residui passivi del Campidoglio sono soprattutto i debiti più vecchi, accumulati tra il 2009 e il 2015, che l'amministrazione riesce a onorare lentamente e con grosse difficoltà: «Il tasso di smaltimento dei residui passivi 2015 e retro - si legge nel documento unico di programmazione (Dup) dello scorso anno - è pari complessivamente al 30,14 per cento, di cui il 31,2 per cento concerne la parte corrente e il 24,2 la parte capitale». Nell'ultimo anno preso in considerazione, in realtà, i nuovi debiti ammontano a 1.544 milioni. Ma, nel frattempo, l'amministrazione ha pagato residui passivi del passato per circa un miliardo, con un incremento del debito accumulato di circa 500 milioni, che porta il totale a 3.532 milioni di euro.
 
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