Roma, proroga anche sui camion bar: «Nuove postazioni solo in estate»

Roma, proroga anche sui camion bar: «Nuove postazioni solo in estate»
di Stefania Piras
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Giovedì 27 Dicembre 2018, 09:58 - Ultimo aggiornamento: 10:59

Campidoglio, o Giano bifronte. Con i bus turistici è stato usato il pugno di ferro con la bancarella selvaggia no. E bisognerà aspettare perché alla fine la scampano pure loro: gli urtisti e i camion bar, gli ambulanti alimentari che avevano il posto a rotazione.

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I POSTEGGI
Lunedì 31 dicembre scadevano i termini, già prorogati per altro, per la rilocalizzazione temporanea, nemmeno definitiva, di posteggi riservati a queste due tipologie di attività che erano state sfrattate dalla giunta Marino nel 2015. L'amministrazione dovrebbe procedere con la riassegnazione dei posteggi e promette entro il 30 giugno 2019 di elaborare il tanto atteso Piano di riordino generale del commercio. È per questo che ha optato per una proroga di soli sei mesi e non di dodici come un anno fa. Però intanto i camion bar restano là. Il Campidoglio ha infatti deciso di prorogare la determina che scongiura lo sfratto imposto da Marino nel 2015.
Dopo il blocco della direttiva Bolkestein che ha fatto gioire oltre 11 mila ambulanti che invadono le strade della Capitale, ora possono festeggiare anche i 1278 commercianti che vendono cibo sui camion bar e i cosiddetti urtisti, quelli che dall'Ottocento vendono souvenir e paccottiglia varia a ridosso di monumenti del calibro del Colosseo. Sono chiamati così perché urtavano i turisti con la mercanzia appesa al collo. Questi ultimi grazie alla Regione Lazio si sono visti riconoscere un' «identità culturale e collettiva ai sensi delle convenzioni Unesco». L'intervento regionale ha ammorbidito anche la posizione dell'assessore al commercio Carlo Cafarotti che ha deciso di voler rivalutare la compatibilità delle loro postazioni.

Ma al di là di tutto il settore resta fermo. Tra camion bar e altro si arriva a 265 postazioni, 154 delle quali già ritenute incompatibili dal Tavolo del Decoro. In zona Vaticano, quasi il 70% delle postazioni risulta incompatibile per comprensibili ragioni di tutela.
Rimarrà tutto com'è perché nonostante la riapertura del Tavolo Tecnico per il Decoro lo scorso 22 ottobre, l'impasse non si risolve. E perciò si prende ancora tempo e si dice, tra le righe, che di tempo ce n'è fino al 31 dicembre 2020 quando scadranno tutte le concessioni di posteggio.

TRA LE RIGHE
Tra le righe perché nell'ultima conferenza dei servizi sul tema, che si è svolta lo scorso 6 dicembre, e citata nella determina dirigenziale firmata il 21 dicembre scorso, qualcosa è andato storto. È successo che tutti gli uffici convocati hanno espresso all'unanimità parere negativo «confermando le determinazioni assunte al riguardo dal Tavolo per il Decoro» formalizzate con l'apposito accordo interistituzionale risalente al 2014. Si dice in sostanza che è da lì che bisognerebbe partire: i camion bar non possono convivere con i monumenti e che lo si sa da quattro anni. Tradotto: non c'è niente di più definitivo di una decisione, o di un posteggio temporaneo. Come quello dei camion bar.
 

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