Roma, commessa con casa da 5 milioni a via Condotti: chi è Camilla, moglie di un imprenditore colombiano indagato per riciclaggio

Roma, commessa con casa da 5 milioni a via Condotti: chi è Camilla, moglie di un imprenditore colombiano indagato per riciclaggio
di Michela Allegri
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Venerdì 15 Novembre 2019, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 08:50

Un conto corrente milionario e un appartamento in una delle vie più chic di Roma: via dei Condotti, pieno centro, sbocco diretto in piazza di Spagna. Il tutto nonostante una dichiarazione dei redditi inesistente e un lavoro che non avrebbe potuto garantire una vita così agiata: commessa part time in un negozio e qualche servizio come modella. Ora l'immobile, da 4,9 milioni di euro, è finito sotto sequestro insieme a circa 1,8 milioni in contanti e opere d'arte.

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Acquisti che, secondo i finanzieri del Nucleo di polizia valutaria, sarebbero stati fatti per riciclare denaro proveniente da tutto il mondo e provento di una sfilza di reati. L'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Rodolfo Sabelli parte da un imprenditore colombiano di origine libanese, vicino al presidente venezuelano Nicolas Maduro, e si focalizza anche sul fratello, su sua moglie - italiana, 25 anni, è intestato a lei l'appartamento di via dei Condotti così come una società che movimenta milioni - e su un amico della donna.

Sono indagati per riciclaggio. Mentre l'imprenditore è accusato anche di corruzione internazionale. Per i pm, Luis Alberto Saab Moran, la cognata Camilla Fabri e Lorenzo Antonelli avrebbero investito in Italia il denaro che Alex Nain Saab Moran avrebbe guadagnato in affari illegali. Avrebbero trasferito 1.733.371 milioni su un conto - sequestrato - e comprato l'appartamento extra-lusso. L'acquisto sarebbe stato fatto tramite la società inglese Kinlock investment Ltd, amministrata da Antonelli e riconducibile alla Fabri. Alex Nain Saab Moran, invece, è accusato pure di trasferimento fraudolento di valori.
 

 


GLI STATI UNITI
Le indagini partono dagli Stati Uniti. L'imprenditore è coinvolto in una rete di corruzione finalizzata a ottenere contratti con il Governo del Venezuela, tra cui quello relativo ai sussidi alimentari, noto come Clap (Comités Locales de Abastecimiento y Producciòn). I proventi, poi, sarebbero stati riciclati. A suon di tangenti, Saab Moran sarebbe riuscito a trasportare il denaro in paradisi fiscali e a mettere in piedi decine di società intestate a parenti e prestanome. Avrebbe un patrimonio che supera i 350 milioni di euro, tra Europa, Asia e Africa. Non è indagato solo in Italia e America, ma anche in Bulgaria e Colombia. Le accuse vanno dalla corruzione internazionale al traffico d'oro, dal riciclaggio alla cospirazione. Una delle società-schermo, la Gruppo Domano srl, ha sede a Roma. Luis Alberto Saab Moran è socio e amministratore unico. Proprio lui avrebbe tentato di trasferire denaro dall'Italia alla Russia quando gli Usa hanno inserito il suo nome e quello del fratello - così come le aziende - nelle liste Ofac, che comprendono persone ed entità oggetto di sanzioni finanziarie delle autorità americane. L'ipotesi di riciclaggio è emersa controllando i conti della Fabri: dal 2012 fa la commessa e ha compensi annui di circa 1.840 euro. Il suo tenore di vita era sproporzionato: nel 2016 ha stipulato un contratto d'affitto in un appartamento ai Parioli da 69.600 euro annui, nel 2016 ha comprato una Range Rover da 54mila euro e nel 2018 ha acquistato l'appartamento in via dei Condotti.
 

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