Caffè Greco, arriva lo sfratto: i nuovi gestori del bar-museo pagheranno 180mila euro al mese

Caffè Greco, arriva lo sfratto: i nuovi gestori del bar-museo pagheranno 180mila euro al mese
di Stefania Piras
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Sabato 12 Gennaio 2019, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 19:46

Condannato a restituire le chiavi. Carlo Pellegrini gestiva l'Antico Caffé Greco. Il tempo verbale al passato è d'obbligo perché non sarà più lui il gestore del celebre locale in via Condotti: il contratto d'affitto è scaduto il 30 settembre 2017. E quindi in questi casi l'affittuario non può opporsi allo sfratto. Lo dice una sentenza uscita il 20 dicembre scorso. Il giudice Francesca Romana Salvadori ha deciso che Pellegrini dovrà lasciare il caffé entro il 20 febbraio. A tornare in possesso dell'immobile sarà ii legittimo proprietario: l'Ospedale Israelitico che ora è in cerca del miglior offerente che ancora non c'è.

L'AFFITTO
Ovvero qualcuno disposto a pagare un affitto a prezzo di mercato per via Condotti, quindi non i 16 mila euro mensili più Iva a cui era abituato Pellegrini. Ma si parla di una cifra che sfiorerebbe 180 mila euro.
La storia è finita in tribunale perché il gestore voleva bloccare la cifra dell'affitto senza ritocchi all'insù come invece avevano chiesto i proprietari. E sarebbe normale: la zona di pregio, i locale e i suoi arredi che sono lì dal 1760 e hanno visto passare intellettuali del calibro di Christian Andersen e Nikolai Gogol, lo consentono.
Ma il caffé non cambia i connotati. Non si può: c'è un doppio vincolo su divanetti, tazzine, specchi, quadri. Dal 1953 esiste una protezione per ogni oggetto o suppellettile che c'è là dentro. E di recente è intervenuto anche il Ministero di Beni Culturali a dirlo. Significa che il Caffé Greco non cambierà destinazione e che dunque è salvaguardato il tesoro museale di almeno 400 pezzi tra quadri, sculture, arredi e foto d'epoca: come quella del 1948 tra Ennio Flaiano, Aldo Palazzeschi, Vitaliano Brancati, Orson Welles, Sandro Penna e Lea Padovani.

RIUSO
Gli uffici regionali che decidono se emettere un vincolo storico-artistico oppure no avevano confermato lo status del locale di fronte a qualsiasi cambiamento di gestione, con progetti di riuso. In ogni caso si dovrà chiedere sempre l'autorizzazione al ministero, e il ministero potrà prescrivere il rispetto dei vincoli e la destinazione d'uso. E la proprietà ha sempre assicurato di non voler snaturare il Caffé su cui a un certo punto erano girate voci di gestori molto facoltosi: multinazionali e marchi di alta moda che però, appunto, non sarebbero compatibili con il locale.

«L'Ospedale Israelitico, proprietario delle mura del caffé Greco, manterrà l'esercizio del bar e continuerà a preservare gli arredi interni sottoposti a vincolo. I nuovi gestori, ancora da individuare, subentreranno pagando un prezzo d'affitto in linea con i canoni di via dei Condotti», spiega al Messaggero Giovanni Naccarato, direttore generale dell'Ospedale che ha il dovere di massimizzare i profitti e pensare a quegli introiti per reinvestirli nella sanità. «I benefici economici saranno utilizzati dall'Ospedale per incrementare i servizi sanitari dell'Ospedale che sono a disposizione di tutti i cittadini».

LA DATA
Si apre una nuova stagione post tribunale per lo storico bar di via Condotti, dunque. Questo sarà l'ultimo mese dietro al bancone per Pellegrini e soci. Rinuncerà? «La data del 20 febbraio è perentoria», fanno notare.
 
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