Corpo nel Tevere, è mistero: ferite sul volto e sulla testa

Corpo nel Tevere, è mistero: ferite sul volto e sulla testa
di Marco De Risi
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Sabato 2 Novembre 2019, 08:54

Il cadavere di un uomo, ieri mattina, è affiorato dalle acque del Tevere, sul lungotevere della Vittoria. Il corpo presenta tumefazioni alla testa, ha i piedi senza scarpe e in una tasca dei pantaloni c'era una foto plastificata. Particolari che messi insieme hanno attirato l'attenzione degli investigatori. Il giallo si è materializzato verso le 11 del mattino, in un giorno festivo, a pochi metri dai frequentatori di un circolo sportivo e poco distante dal ponte della Musica al Flaminio. C'erano anche alcuni pescatori, canoisti e ciclisti sulla pista che costeggia il fiume. L'attenzione si è fermata sul corpo che galleggiava in acqua, fin quando non è stato raggiunto da una squadra della polizia che l'ha trascinato sulla banchina.

IL SOPRALLUOGO
La pista ciclabile è stata bloccata dagli agenti che dovevano effettuare il sopralluogo. Sono accorsi alcuni equipaggi ed il corpo è stato coperto con un telo termico in attesa che arrivasse il medico legale. Il cadavere era nel fiume da qualche giorno. Il problema, per gli investigatori, è l'identificazione. Negli indumenti non è stato trovato alcun documento ma solo una foto plastificata che probabilmente ritrae l'uomo da vivo. Lo sconosciuto indossava dei pantaloni jeans di colore verde e una camicia: età apparente fra i 50 ed i 60 anni, capelli brizzolati. Il medico legale ha notato, sul capo, dei lividi, ecchimosi e tumefazioni.

Le ferite potrebbero essere state procurate quando ormai lo sconosciuto era morto: il corpo galleggiando, trascinato dalla corrente, potrebbe essere stato colpito da legni o altri detriti. Però è anche vero che il corpo è stato relativamente poco in acqua. Indagini sono in corso per verificare che l'uomo non sia la stessa persona vista cadere nel fiume il 26 ottobre, da Ponte Milvio, forse un clochard scomparso nella zona. Un'altra misteriosa caduta su cui indagano i poliziotti.
 

 


LE DENUNCE
Altro particolare da chiarire è la mancanza delle scarpe. Un elemento curioso, che, sempre secondo gli inquirenti, potrebbe anche collimare con un occultamento del cadavere. Magari per qualche motivo, era necessario sbarazzarsi del corpo e chi l'ha fatto si è dimenticato delle scarpe. Quest'ultima è solo un'ipotesi ma che comunque è sorretta da un dato di fatto: la mancanza delle calzature. La polizia ha iniziato a cercare fra le denunce di scomparsa per verificare se le caratteristiche somatiche del cadavere possano collimare con quelle riferite in qualche segnalazione. Nei prossimi giorni, le impronte digitali del morto, prese dalla Scientifica, verranno comparate con quelle di altri casi. Poi, sarà fondamentale il risultato autoptico che indicherà con chiarezza le cause del decesso.

L'AUTOPSIA
Sicuramente il medico legale, sul tavolo autoptico, accerterà se lo sconosciuto ha acqua nei polmoni oppure no. Se dovesse trattarsi dell'ultima ipotesi, vorrebbe dire che l'uomo, quando è finito nelle acque del fiume, era già morto ed, allora, la pista dell'omicidio prenderebbe corpo. Per ora, sono varie le ipotesi in campo: si potrebbe essere trattato di una caduta accidentale nel fiume o di un suicidio. Vanno chiarite le tumefazioni al capo e la mancanza delle scarpe. Ieri mattina, c'è stato un lungo sopralluogo della Scientifica proprio per incamerare più dati possibili sul cadavere. Ne è stata misurata l'altezza e sono state fotografate varie parti del corpo proprio per agevolare il lavoro investigativo. Una barca della Fluviale ha eseguito una ricognizione in quel tratto di fiume alla ricerca di qualche elemento da collegare al ritrovamento dello sconosciuto.
 

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