Buoni spesa a Roma, cosa fare per averli: fino a 100 euro la settimana

Roma, cosa fare per avere i buoni spesa
di Fabio Rossi
4 Minuti di Lettura
Giovedì 3 Dicembre 2020, 00:35 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 13:56

Buoni spesa da utilizzare in supermercati e altri esercizi convenzionati, per offrire un sostegno alle tante famiglie di Roma e del Lazio che sono state colpite dall’emergenza coronavirus, finendo in una condizione di grave disagio economico o peggiorando quello già esistente. I 15 milioni stanziati dalla Regione, che danno un seguito all’iniziativa già lanciata nei primi mesi della pandemia, serviranno a garantire «un aiuto per l’acquisto dei beni di prima necessità, come ad esempio cibo, pacchi alimentari e medicinali», come spiega il governatore Nicola Zingaretti. Con l’obiettivo di velocizzare i tempi al massimo «e di essere utilizzati già per Natale», sottolinea l’assessore regionale alle politiche sociali, Alessandra Troncarelli. Per questo motivo i buoni spesa potranno essere erogati sia in forma cartacea, sia tramite carte prepagate o caricamenti sulla tessera sanitaria.


GLI IMPORTI
Confermato il valore di 5 euro a persona al giorno, elevabile a 7 euro in caso in cui il destinatario sia un minore. Il massimo importo concedibile per singolo nucleo familiare ammonta a 100 euro a settimana, mentre le spese per medicinali sono riconosciute fino a un massimo di 100 euro al mese. I Comuni del Lazio - e i 15 Municipi della Capitale «potranno attivare accordi non solo con le catene di distribuzione alimentare, per il servizio di consegna a domicilio, ma anche con singoli esercizi di distribuzione o produzione alimentare, con fattorie sociali, imprese agricole sociali ed empori solidali», dice Troncarelli. Per ottenere i buoni bisognerà contattare direttamente gli uffici delegati da ogni Municipio o Comune, appena partirà la distribuzione.

La cifra
Per la Capitale
e il Lazio
quindici milioni

Nello specifico, le risorse messe a disposizione dalla Regione (15 milioni di euro) sono così ripartite: 5 milioni di euro sono suddivisi tra i Municipi di Roma, con un meccanismo che tiene conto sia del numero di cittadini residenti che del valore del reddito pro capite, mentre i restanti 10 milioni sono destinati a tutti i Comuni del Lazio, in proporzione alla popolazione residente.

In totale, sono 380 gli enti territoriali che avranno una parte di questi fondi da utilizzare per i propri cittadini che versano in condizioni di disagio economico, evidentemente aggravatosi in questi mesi di emergenza per la pandemia di Covid-19.

Le richieste
Telefono o mail,
domande anche
alle associazioni

Le persone che hanno diritto alla misura di sostegno devono presentare specifica domanda - secondo le indicazioni che saranno fornite da Comuni e Municipi - al segretariato sociale territorialmente competente, anche per via telefonica o via mail. Ma la procedura di erogazione del contributo può essere attivata anche a seguito di una segnalazione fatta ai servizi sociali da parte degli enti del Terzo settore. È confermato il valore di 5 euro a persona al giorno, elevabile a 7 euro in caso in cui il destinatario sia un minore. Il massimo importo concedibile per ogni famiglia ammonta a 100 euro a settimana, mentre le spese per medicinali sono riconosciute fino a un massimo di 100 euro al mese.

I destinatari
Certificazione
per provare
l’emergenza

I destinatari del sostegno economico sono i nuclei familiari di Roma e del Lazio, anche se composti da una sola persona. Tra i requisiti si richiede di essere già in carico ai servizi sociali comunali oppure di trovarsi in una situazione di bisogno a causa dell’emergenza, comprovata da apposita autocertificazione. L’obiettivo è quello di alleviare «le difficoltà delle fasce più vulnerabili ed anche per le persone ed i nuclei familiari che, già in sofferenza per la prima ondata, hanno visto aumentare situazioni di povertà e di complessivo disagio sociale», spiega l’assessore regionale alle politiche sociali, Alessandra Troncarelli.

L’utilizzo
Nei market,
alimentari e
fattorie sociali

I buoni spesa saranno erogati sia in forma cartacea, sia tramite carte prepagate o caricamenti sulla tessera sanitaria, con l’obiettivo di semplificare ulteriormente le procedure e velocizzarne la distribuzione tra le famiglie in stato di bisogno. Per consentire ai cittadino di poterli materialmente spendere per fare la spesa gli enti locali della regione potranno attivare accordi non solo con le catene di distribuzione alimentare, per il servizio di consegna a domicilio, ma anche con singoli esercizi di distribuzione o produzione alimentare, soprattutto nei centri urbani più piccoli, con fattorie sociali, imprese agricole sociali ed empori solidali.


 

© RIPRODUZIONE RISERVATA