Roma, record di incidenti in motorino: «Uno su 5 per le buche»

Record di incidenti in motorino
di Alessia Marani e Fabio Rossi
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Domenica 23 Giugno 2019, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 10:13

Buche e altri difetti delle strade romane sono responsabili di un incidente su cinque ai danni di moto, motorini e scooter. Sarà un caso ma dal 1° gennaio al 20 giugno di quest'anno gli scontri che hanno coinvolto i mezzi a due ruote nella Città eterna sono lievemente aumentati nel complesso, rispetto allo stesso periodo del 2018, passando da 3.632 a 3.657, anche se quelli mortali sono calati da 32 a 13. Nel 2019, fino a giovedì scorso, gli incidenti con feriti che hanno coinvolto i mezzi a due ruote sono stati 2.225, di cui 43 gravi. Di sicuro, come evidenziato già nel report annuale 2018 inviato al Ministero dei Trasporti come brogliaccio da cui partire per avviare strategie di prevenzione dei sinistri e di repressione delle condotte indisciplinate, la Polizia locale di Roma indica tra le priorità l'emergenza due ruote.
 



I CASI
Tra le diverse dinamiche riscontrate dai vigili negli incidenti stradali delle moto, la frequenza maggiore (il 27 per cento dei casi) riguarda scontri laterali, il 26 per cento frontali-laterali, il 20 la presenza di ostacoli (tra cui rientrano anche le buche), il 10 tamponamenti e il 2 per cento le cadute. «Le buche rappresentano una delle maggiori cause di rischio per noi, come dimostrano anche le statistiche che riguardano Roma - spiega Marco Guidarini, presidente dell'Associazione motociclisti incolumi (Ami), che si occupa proprio di prevenzione degli incidenti per chi va su due ruote - I pericoli dovuti a ostacoli di ogni tipo sulla strada sono molto più alti, statistiche alla mano, di quelli derivanti dall'alta velocità o dalla distrazione del motociclista». E la Capitale, per le associazioni che riuniscono motociclisti e scooteristi, è saldamente in testa alle poco invidiabili graduatorie del rischio.
LA PREVENZIONE
Nel report 2018 i caschi bianchi rilevano «un maggiore grado di coinvolgimento degli utenti in sella alle due ruote, in particolare nei motocicli, che subiscono lesioni gravi rispetto a tutti i veicoli». In particolare, si legge ancora nel documento, «nei due picchi delle ore di maggior traffico, il motociclo risulta il mezzo più usato dopo l'auto, ma anche quello più coinvolto in condizioni molto particolari del traffico: momenti in cui la competizione e lo spazio fisico influenzano la condizione del veicolo più debole». I vigili urbani della Capitale hanno quindi inserito tra le priorità della loro programmazione strategica i controlli e la prevenzione su moto, motorini e scooter, proprio «perché il loro grado di coinvolgimento e tipologia di condotta può rappresentare il target di riferimento». I COMPORTAMENTI Anche chi guida i mezzi a due ruote ha le sue colpe. Le infrazioni più frequenti dei motociclisti, secondo i dati della polizia locale, sono l'omessa segnalazione del cambio di corsia, il sorpasso a destra, il «repentino cambio di corsia» e la mancata precedenza ai pedoni. Comportamenti, questi, che aumentano notevolmente il pericolo di incidenti. Ciò non toglie che il dissesto del manto stradale della Città eterna resta uno dei principali fattori di rischio. Secondo uno studio della fondazione Filippo Caracciolo di Aci, che ha intervistato oltre 800 conducenti, per il 98 per cento dei motociclisti le buche sono tra i primi fattori di rischio. Seguono i tombini malridotti (81 per cento) e i comportamenti indisciplinati degli automobilisti (64). Ma qualche colpa ce l'hanno anche i centauri romani: oltre a tenere troppo spesso lo smartphone in mano mentre guidano (il 24 per cento), molti non si occupano della manutenzione del mezzo e così il 50 per cento dei 393.144 veicoli a due ruote della Capitale non è in regola con la revisione.
Quattro centauri su dieci ammettono di superare i limiti di velocità, oltrepassare la linea continua e passare con semaforo giallo, ma più del 60 per cento confessa di zigzagare nel traffico. E i vigili sono pronti a multarli. Alessia Marani 

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