Botte, urla e parolacce ai bimbi: «Sei un idiota». Condannate le maestre di un nido a Roma

`Un anno e 4 mesi alle tre insegnanti del nido comunale “Papero Giallo”

Botte, urla e parolacce ai bimbi: «Sei un idiota». Condannate le maestre di un nido a Roma
di Adelaide Pierucci
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Venerdì 29 Ottobre 2021, 07:18 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 01:57

Chi veniva schiaffeggiato, sulle manine e sulla testa, chi messo in punizione da solo in una stanza. Chi mortificato con urla e parolacce. «Sai che somigli a tua mamma? Hai la sua stessa faccia di ca...». O anche «Sei un idiota, veramente un idiota...». Fino al Togli il dito dalla bocca, c'hai cinquant'anni. All'asilo nido comunale Il Papero Giallo, all'Eur, le vessazioni sui piccoli alunni, di 2 e 3 anni, erano all'ordine del giorno, finché le micro telecamere sistemate dai carabinieri, nel settembre del 2018, non hanno confermato i peggiori sospetti dei genitori. Ieri per tre delle maestre finite sotto accusa, Ida Sarcona, Stella Aloisi, Ines Spada è arrivata la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione, pena alleggerita dal rito abbreviato.

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Il reato contestato è di maltrattamenti aggravati dalla tenerissima età delle vittime e dal ruolo delle imputate alle quali i piccoli erano affidate. Bambini spesso ancora col ciuccio e il pannolino, colpiti con i giocattoli e all'occorrenza trascinati per i capelli.

Un caso non chiuso, però.

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Altre due educatrici, a conclusione dell'udienza, sono state spedite a processo con la stessa contestazione, mentre Alessandra Patriarca, funzionaria dei servizi educativi scolastici del IX Municipio e dirigente del nido, dovrà rispondere davanti ai giudici di omessa denuncia. Non avrebbe segnalato nulla all'autorità giudiziaria, nonostante le ripetute segnalazioni dei genitori insospettiti dal terrore dei bambini nei confronti delle insegnanti.
LA REAZIONE
Alla lettura della sentenza è arrivato il pianto liberatorio delle mamme. «La condanna è un sollievo - dicono - Anche se nessuna pena compenserà il danno arrecato. Bambini picchiati e maltrattati, da chi li avrebbe dovuti assistere e coccolare». E un'altra aggiunge: «Il ricordo è ancora vivo. Come si può perdonare?». Le maestre sono già state licenziate dal Campidoglio. Ora dovranno risarcire le famiglie dei bambini maltrattati ma anche Roma Capitale che ritiene di aver avuto un danno di immagine, a stabilire la somma sarà un procedimento civile.

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I legali delle famiglie di una dozzina di bambini, gli avvocati Gianpiero Mendola, Maria Grazia Affatato e Alberto Bonu, avevano chiesto una provvisionale media di 50mila euro. Il Comune di Roma, che però, era stato chiamato in causa anche come responsabile civile quale datore di lavoro delle imputate, si ritroverà citato nel processo ordinario nei confronti delle altre maestre e della dirigente. Per le maestre Ida Sarcona e Stella Aloisi l'accusa aveva sollecitato nella scorsa udienza la condanna a 3 anni e 8 mesi, per la terza collega, Ines Spada 3 anni e 4 mesi. Il giudice Alessandro Arturi, invece, ha parificato le posizioni delle tre insegnanti, e dopo aver riconosciuto in loro favore le attenuanti generiche, ha inflitto la stessa pena per tutte.

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La strategia difensiva - per cui gli scapaccioni erano buffetti non violenti non ha avuto successo di fronte ai filmati fatti acquisire all'epoca dal gip Clementina Forleo. Una tesi che era già stata smentita dai giudici della libertà, secondo i quali il reato di maltrattamenti si configurava, non solo per gli schiaffi e le tirate dei capelli, ma anche nella deliberata noncuranza verso i bisogni dei piccoli, «indifferenza espressa tanto con gesti e commenti derisori e volgari, quanto con una spropositata severità, fonte di inutile mortificazione».
 

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