Bochicchio, il corpo è il suo. I timori della moglie e il giallo sulle minacce «da gente brutta»

I timori della moglie prima dello schianto. Lui: «Con i soldi le persone perdono la testa»

Bochicchio, i timori della moglie e il giallo sulle minacce «da gente brutta»
di Valeria Di Corrado e Flaminia Savelli
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Mercoledì 22 Giugno 2022, 00:46 - Ultimo aggiornamento: 16:18

«Purtroppo le persone quando ci sono i soldi di mezzo, io ho imparato nella mia vita dopo 30 anni di professione, perdono la ragione». Ad alimentare i dubbi sulla morte di Massimo Bochicchio contribuiscono le stesse parole del broker accusato di aver truffato almeno una quarantina di clienti vip negli ultimi 20 anni, investendo milioni di euro che non ha più restituito loro. Dopo essersi inspiegabilmente schiantato contro un muro dell’aeroporto romano dell’Urbe domenica mattina, mentre era in sella alla sua moto, la Procura capitolina ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che il 56enne, pressato e minacciato dai suoi creditori, possa aver deciso di farla finita. Una conferma sul clima intimidatorio in cui viveva, viene da un passaggio del suo interrogatorio del 20 luglio 2021. 

«Coi soldi si perde la ragione»

Il giudice del Tribunale di Roma, Corrado Cappiello, chiede al broker indagato: «Sua moglie, nel periodo in cui lei è stato all’estero, dopo la sentenza inglese, a settembre-ottobre, fa riferimento a “gente brutta brutta”». Bochicchio prova a ridimensionare quella frase: «Sì, sì, ma non è brutta. Allora mia moglie ha avuto una percezione, e c’è scritto anche nelle intercettazioni. Poi non è che non la ritengo brutta, perché io non la ritengo brutta, perché non è brutta». «Franco Saviotti, che è il segretario e braccio destro del mio socio Rodolfo Errani da 30 anni, forse di più, forse 35 anni - ricorda il consulente finanziario - che chiama mia moglie con la velata minaccia (...) mi ha mandato una mail dove mi scrive: “pezzo di m...

quando arriva il trasferimento?». Il giudice però lo punzecchia: «Vabbé, questa però non è gente brutta brutta. Brutta brutta si definirebbe ambienti criminali».

Bochicchio è evasivo: «Non ce l’ho mai avuto io un cliente brutto, signor giudice, mai. Io ho sempre avuto solo persone estremamente perbene, professionisti, non parliamo delle istituzioni, le più alte istituzioni al mondo». Il magistrato cerca di capire come mai ci sono clienti che, pur non ottenendo indietro i capitali investiti, hanno aspettato prima di denunciarlo: «Hanno aspettato perché sanno con chi hanno a che fare - spiega Bochicchio - e le assicuro che entro l’anno lo vedrà, perché io firmo gli accordi... io non sono mai scappato». Eppure a marzo 2020 si erano perse le sue tracce: era stato fotografato a Dubai con due uomini: uno con un orologio d’oro, l’altro con una grossa cicatrice su un braccio. Poi a luglio 2021 era stato arrestato in Indonesia per riciclaggio. «Datemi l’indirizzo che lo vado a cercare...», «primo poi lo beccano», scrivevano furibondi i suoi ex clienti nei gruppi Whatsapp.

«Non ho conti nascosti»

Non ottenendo riscontri sui presunti criminali da cui il broker avrebbe ricevuto capitali illeciti, il giudice gli chiede chi aveva investito somme oggetto di evasione fiscale: «Erano tutti soldi puliti? In un’intercettazione lei dice che gli unici puliti sono Antonio Conte e un’altra persona». Bochicchio nega: «Che io sappia di tutti quei clienti non ce n’è uno che abbia un problema con il Fisco». Peccato che, intercettato, aveva dato un’altra spiegazione a un suo cliente: «Io purtroppo ho fatto un grandissimo errore: ho matchato strutture estremamente sofisticate che sicuramente con il casino del Covid ne hanno risentito (...) tutto nasce dal fisco che gli sta addosso». Alla fine dell’interrogatorio, il broker implora il giudice: «Vi chiedo di potermi rendere libero di fare il mio mestiere e di restituire i soldi a tutti, non ho altro obiettivo nella vita. Io non ho conti nascosti (...) ma non mi tenete ai domiciliari».

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L’autopsia

Il sospetto, infatti, è che pur stando ai domiciliari continuasse a intrattenere rapporti con i vip. Ecci perché gli investigatori sospettano che il giorno in cui è morto abbia incontrato qualcuno. Chi? La risposta potrebbe venire dal braccialetto elettronico. Sarebbe stato proprio questo a confermare l’identità del broker: è stato danneggiato dal rogo, ma alcune componenti sarebbero state recuperate. Tuttavia il medico legale procederà, attraverso un genetista, anche alle analisi del Dna. Ancora da chiarire le cause della morte. Perché se da un parte, il medico legale ha confermato che: «ci sono elementi per dedurre che il decesso sia avvenuto in seguito al trauma», dall’altra non è ancora possibile escludere che l’uomo sia stato colpito da un malore mentre era in sella alla sua Bmw. E che, proprio per questo, abbia perso il controllo del mezzo. Verranno dunque svolte indagini macro e microscopiche sui tessuti. Infine sono stati eseguiti anche gli esami tossicologici per accertare se il 56enne avesse assunto droghe o alcol.
 

 

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