Bimbo morto sulla Colombo, lo strazio della madre: «Hanno cercato di aiutarmi, è stato inutile»

Bimbo morto sulla Colombo, lo strazio della madre: «Hanno cercato di aiutarmi, è stato inutile»
di Alessia Marani
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Venerdì 12 Aprile 2019, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 17:09

A Ioana scoppia la testa, vuole uscire a prendere le sigarette e a comprare una candela da accendere per il suo Antonio che è volato in cielo. «Lui è un angelo, adesso da lassù mi protegge».

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Ioana che cosa è successo?
«Siamo usciti di casa verso le 8. C'era un muro di macchine purtroppo. Dopo un quarto d'ora è cominciato tutto. Antonio, credo, ha avuto uno choc anafilattico. Intorno a noi c'era tanta gente, sono scesi tutti dalle auto. Tutti volevano aiutarci, ma è stato inutile, un incubo. Non immagino la mia vita senza mio figlio».

Dove stavate andando?
«Al San Camillo, per un appuntamento alle 9.20 con l'allergologo. Avevo già portato Antonio per cinque volte al pronto soccorso del Bambino Gesù. L'ultima, il 2 aprile, era stato colto da una crisi respiratoria proprio mentre stava dall'allergologo, il dottore lo ha trasferito subito in pronto soccorso con l'ambulanza, dove gli hanno dato il cortisone, lo hanno stabilizzato e rimandato a casa. Io non ero tranquilla, la notte respirava sempre male e volevo il parere di un altro medico».

Forse con la strada più libera si sarebbe potuto fare di più per suo figlio?
«Non ho idea, ma c'era molto traffico. Lunedì parlerò con il magistrato. Ho un altro figlio più grande che è fuori Roma e a cui devo dire che il fratellino è morto, non so come fare. Loro sono la cosa più bella che ho avuto dalla vita».

Antonio si è sentito male all'improvviso?
«Sì, in auto. Per queste crisi, però, spesso non andava a scuola. Ci siamo trasferiti da Latina all'Infernetto da poco, Antonio frequentava la IV E alla Tullia Zevi di Casal Palocco ed era felice. Per fortuna le maestre avevano capito il problema».

Il bambino era allergico?
«Dovevamo verificarlo con le prove, ma non le aveva ancora fatte. Qualunque sia il motivo però, niente me lo restituirà».

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